Hacker voyeur: cittadini spiati in tutta Italia
25 Giugno 2022
Jago, le sculture di marmo con il cuore che batte
27 Giugno 2022
Hacker voyeur: cittadini spiati in tutta Italia
25 Giugno 2022
Jago, le sculture di marmo con il cuore che batte
27 Giugno 2022

Dopo la seconda guerra mondiale, il 28 luglio 1946 inizia la sfida tra Napoli e Juve

Un match decisivo per il primo Scudetto dopo il conflitto mondiale “battezza” la rivalità

di Paolo Trapani 

Caldo afoso, aria irrespirabile, polvere ovunque: è domenica 28 luglio 1946 quando a Napoli si gioca un importante match di calcio, decisivo per la vittoria del campionato nazionale. 

Sul terreno di gioco del Vomero (nello stadio inaugurato nel 1929, prima chiamato Stadio XXVIII ottobre, comunemente conosciuto come stadio Littorio e, poi, intitolato ad Arturo Collana) scendono in campo i padroni di casa e la Juventus. 

L’Italia in quel momento è una giovanissima Repubblica (il 2 e il 3 giugno si è votato per il referendum) e il calcio aiuta il Paese a ripartire, a rialzarsi dalle tragedie e dalle macerie della guerra mondiale. Il football è un momento di ritrovo e di aggregazione e le partite mobilitano migliaia di persone.

Il calcio italiano era ripartito pochi mesi prima, con il campionato a girone unico che era stato sostituito dal Campionato Alta Italia, dal  Campionato Centro-Sud e da un girone finale nazionale per assegnare il titolo. Il pallone, nello Stivale, era tornato a rotolare ufficialmente il 14 ottobre 1945. 

Il Napoli in quel momento è tra le squadre di serie B ammesse al campionato Centro Sud e lo vince a pari punti con il Bari; con loro si qualificano anche la Roma e la Pro Livorno. Al nord invece si qualificano i soliti club: Inter, Juventus, Torino e Milan.

Ad aprile 1946 inizia il girone finale con le squadre del nord che vincono facile ma masticano amaro contro il Napoli che all’esordio batte il Milan. Per lo scudetto la partita è tutta un derby piemontese, se lo giocano Torino e Juventus.

E domenica 28 luglio 1946, allo Stadio della Liberazione (nel quartiere Vomero) per l’ultima giornata, si arriva a giocare come detto Napoli-Juventus: i bianconeri sono a pari punti in classifica coi cugini del Toro. Questi ultimi giocano contro la Pro Livorno. I pronostici danno per scontate le vittorie di entrambe le piemontesi e dunque si ritiene certa la necessità di uno spareggio per assegnare lo Scudetto. 

A Napoli, però, non sono d’accordo e quando alle 17,30 l’arbitro fischia l’avvio del match lo stadio è una bolgia. Partecipa praticamente tutto il quartiere del Vomero che presta alcuni dei suoi palazzi ai tantissimi tifosi accorsi e che non sono riusciti a trovare posto sugli spalti del campo sportivo. L’impianto collinare partenopeo è strapieno, invaso dentro e fuori le mura dalla gente che vuole vivere e “giocare” in prima persona il match: tra il caldo estivo e la ressa praticamente non si respira. 

La Juventus non sfonda e la partita è tesa, piena di falli: i nervi vibrano altissimi e i tifosi tentano più volte di invadere il campo. Celere e carabinieri si oppongono: dentro e fuori allo stadio si registrano cariche e tafferugli. Si vedono anche le sciabole sguainate da parte delle forze dell’ordine per arginare i tifosi. 

Il Grande Torino ha gioco facile a battere l’undici livornese, mentre a Napoli gli azzurri passano in vantaggio al 58esimo del secondo tempo con Berto Busani. 

Il quartiere, lo stadio, la città esplodono e con i napoletani esulta tutta l’Italia che non ama la Juve. I bianconeri riescono a pareggiare dopo pochi minuti ma il match termina 1-1 e l’odiata squadra piemontese si ritrova seconda in classifica, dietro ai cugini del Torino. Per “colpa” dei partenopei la Juve vede svanire il sogno tricolore, dopo un match che da praticamente inizio ad una delle rivalità sportive e sociali più accese del calcio italiano.  

Fonte articolo: https://www.sportmemory.it/carta-carbone/napoli-juventus-1946-battaglia-stadio/?fs=e&s=cl

Le foto della partita che vengono qui pubblicate appartengono tutte all’Archivio Fotografico Carbone che si occupa della conservazione, digitalizzazione e catalogazione degli oltre 700mila scatti realizzati da Riccardo Carbone (Napoli 1897-1973), primo fotoreporter del quotidiano napoletano Il Mattino, che documentano i principali avvenimenti accaduti a Napoli ed in Campania attraverso le varie fasi politiche che hanno caratterizzato la storia del Novecento. www.archiviofotograficocarbone.it