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Carnevale ecosostenibile: la storia di Saatgutkonfetti, l’azienda tedesca che produce coriandoli dalle piante

di Coraline Gangai

In occasione del Carnevale ogni anno le piazze si popolano di persone in maschera, sfilate di carri, coriandoli e stelle filanti.
Una festa che da anni diverte grandi e piccini, ma che presenta anche un lato ‘meno colorato’: l’inquinamento che i coriandoli, di plastica o carta, producono nell’ambiente circostante. Accumulandosi ai bordi della strada o sui marciapiedi, rischiano infatti di finire nei tombini, causando l’ostruzione del deflusso dell’acqua piovana che, a sua volta, si riversa in mare portando con sé le microplastiche.

Una soluzione a questo problema è stata trovata da Saatgutkonfetti, la start up tedesca che ha inventato coriandoli 100% ecosostenibili e biodegradabili, in grado di non danneggiare l’ambiente.

La storia della startup

“A festeggiare non deve essere solo l’uomo, ma anche la natura”.

È questo il motto di Saatgutkonfetti, l’azienda tedesca che dal 2018 produce coriandoli fatti di amido di mais e contenenti 23 tipologie di semi che, disperdendosi nell’ambiente e deteriorandosi, permettono di piantare fiori e piante, salvaguardando così l’ecosistema.

Katja, una delle fondatrici del progetto insieme a Philip e Chris, ci ha raccontato com’è nata l’idea: “Inizialmente nasce come un semplice progetto universitario di Philip e Chris. Poi, il 1 aprile 2019, viene fondata la start up. In tre anni il team è cresciuto e oggi conta circa 20 dipendenti.

L’idea iniziale è stata di Philip, studente di product design alla Kunsthochschule di Kassel, originario di Colonia, considerata la roccaforte tedesca del Carnevale. Ogni anno, in occasione del carnevale di strada, sono circa 400 le tonnellate di rifiuti prodotte. Philip, non riuscendo a capacitarsene, quando era ancora all’Università si è chiesto cosa si potesse fare per evitarlo e se fosse possibile coniugare divertimento e sostenibilità”.

Ci è voluto quasi un anno prima che il sogno di questi tre giovani diventasse realtà. Sin dal primo momento il loro obiettivo è stato quello di costruire un’azienda che fosse sostenibile, sociale, innovativa e che allo stesso tempo fosse in grado di contribuire alla conservazione, alla crescita e a far conoscere l’importanza della biodiversità: “Volevamo far sì che la nostra impresa avesse un impatto positivo sull’ambiente sociale e fisico. Per questo motivo abbiamo progettato i componenti dei nostri coriandoli in modo che, una volta dispersi nell’ambiente circostante, non avrebbero causato alcun danno. Tutti gli ingredienti sono di origine naturale, il ché ci ha permesso di ottenere una certificazione ufficiale che dimostra che il nostro prodotto è vegano, compostabile e biologico al 100%.
Nella scelta delle piante ci siamo assicurati non solo che fossero autoctone, ma anche che fossero gradite a insetti, farfalle e api, che ricoprono un ruolo fondamentale nel mantenimento della biodiversità e nella conservazione della natura, in modo da fornire loro una casa e del cibo.

Oggi in quasi tutte le città sono presenti spazi verdi o giardini privati progettati più per essere orientati all’estetica e a soddisfare l’occhio umano. Ciò che interessa alle api, così come ad altri esseri viventi, non viene preso in considerazione e passa in secondo piano.

Cerchiamo di celebrare ed esaltare la bellezza della natura in tutte le sue sfaccettature”.

I coriandoli di semi: composizione e filiera di produzione

Fiordalisi, campanule, camomilla, dente di leone, margherite, papaveri, viole del pensiero…queste sono soltanto alcune delle 23 tipologie di sementi contenute nei coriandoli sostenibili. “Alla base di questa scelta – sottolinea Katja – la volontà di produrre un impatto positivo sull’ambiente facendo sì che ogni coriandolo lanciato possa diventare una pianta in grado di trovare la propria casa nell’ambiente circostante”.

I coriandoli sono fatti interamente a mano. Questo, in parte, giustifica il loro costo più elevato rispetto a quelli attualmente in commercio: “I semi che utilizziamo per produrli sono di alta qualità, per questo il nostro prodotto risulta essere più caro della media. Per i coriandoli normali bisogna pagare i costi di pulizia e smaltimento, mentre per i nostri a pensarci è la natura. Una parte del ricavato delle vendite lo destiniamo ad alcune organizzazioni no-profit, come Medici Senza Frontiere, SOS Méditerranée, SOS Children’s Villages e altre, perché pensiamo che sia importante supportare realtà che hanno a cuore il prossimo, come facciamo noi nei confronti dell’ambiente”.

Il progetto, nato e sviluppato in Germania, è rimasto qui per volontà dei ragazzi che hanno trasferito la loro sede lavorativa in una piccola azienda di Kassel: “Abbiamo diversi dipendenti che si occupano della produzione, dell’imballaggio e della spedizione. Vendiamo sia noi direttamente, attraverso il negozio online, che attraverso altri rivenditori.

Inoltre offriamo un servizio in più, ovvero diamo l’opportunità alle aziende di brandizzare con il proprio logo aziendale i sacchetti di coriandoli in modo da distribuire a clienti e dipendenti un prodotto personalizzato”.

La sfida di Saatgutkonfetti: un futuro più sostenibile

Ai tanti sostenitori si è poi affiancato il filone degli scettici che si sono chiesti se disperdere questi coriandoli nell’ambiente non fosse rischioso per la fauna locale.
Su questo punto Saatgutkonfetti ha voluto fare una precisazione: “Il mix di semi attualmente disponibile non è adatto per tutti i paesi. Il nostro obiettivo principale è quello di sostenere la biodiversità regionale. Quando le persone scelgono raccomandiamo sempre di fare molta attenzione alla propria regione di appartenenza e in cui le piante potrebbero crescere. I coriandoli possono essere utilizzati solo in aree residenziali, come giardini privati, e non naturali poiché la semina interferirebbe con un ecosistema più complesso.

Per quanto riguarda il tempo che i coriandoli impiegano a decomporsi è variabile. Dipende molto dalle condizioni ambientali, la pioggia e una superficie adatta (per esempio terra o prato) accelerano il processo, mentre se la strada è asciutta ci impiegheranno più tempo. Normalmente i coriandoli si decompongono dopo pochi giorni.”

Sicuramente il lavoro da fare è ancora tanto, ma l’ambizione dei tre giovani imprenditori sembra non volersi arrestare, così come la loro lista di obiettivi, che si allunga di giorno in giorno: “Vogliamo dimostrare che è possibile lavorare con la natura e non contro di essa e che i beni di consumo possono avere anche una missione educativa, fornendo spunti di riflessione positivi. Fare progressi verso un futuro più sostenibile e in cui ognuno è consapevole delle proprie azioni è possibile e noi, nel nostro piccolo, lavoriamo ogni giorno per far sì che sia così”.