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L’elogio della Generazione X

Paninari (Wikipedia)

L’ultima generazione analogica, che vive anche nel digitale 

Quando erano bambini i cartoni animati li guardavano su un piccolo schermo in bianco e nero, ora fanno i conti con i robot, i computer quantistici e l’intelligenza artificiale. Sono la ‘generazione X’ (i nati tra il 1965 ed il 1980) così classificata dagli esperti, la via di mezzo tra i “boomers” ed i “millenials”, all’atto pratico sono gli over 50 di oggi.

A cavallo del millennio 

Questa generazione è composta da persone ‘nate prima di internet’, che sono state gli adolescenti ed i ragazzi nell’era d’oro degli anni ’80, la fase storica in cui il benessere italiano sfociò nello sfarzo e nella voglia di apparire. Era la cosidetta era dell’edonismo. 

Dopo gli anni di piombo, attraversati da feroci scontri politici e sociali, i giovani degli anni ’80 (quelli della “generazione X”) hanno vissuto la fase più spensierata della vita nel pieno della ricchezza nazionale. In quel periodo, non a caso, nacquero i movimenti ‘yuppies’, si seguiva la moda dei paninari, mentre la politica doveva tenere a bada l’inflazione, spinta in alto da consumismo e opulenza: ma la forza di questa generazione è stata di aver attraversato e vissuto due epoche: tanto quella analogica quanto quella digitale. 

L’ultima generazione del reale, la prima del virtuale

I 50enni di oggi, a guardar bene la loro evoluzione tempistico/sociale, rappresentano l’ultima generazione dell’era reale e la prima di quella virtuale. Dopo di loro, con l’arrivo dei ‘millenials’ e dei ‘nativi digitali’ nulla è stato più come prima. Niente più fili o cavi, solo connessione wireless e wifi.

A scuola senza DAD né LIM

Gli attuali over 50, da piccoli, sono cresciuti in una scuola senza lavagne digitali e interattive, ma sono venuti su con più rispetto dei professori e con il valore dell’insegnamento. Ovviamente da giovani hanno sfidato il sistema, ma conoscevano bene il principio di autorità. Elementi e valori, oggi, spesso sconosciuti. La loro adolescenza, insomma, non ha conosciuto la DAD ma oggi questa stessa generazione lavora in call o a distanza collegata via web. 

In moto senza casco…ed in auto senza navigatore 

Chi oggi ha 50 anni ed oltre è cresciuto nelle grandi comitive, scorazzando sul motorino senza casco (non c’erano gli  obblighi di oggi), ma andava anche in auto senza navigatore: insomma più istinto e niente google maps o Alexa. A otto anni avevano già le chiavi di casa e magari a dieci sapevano cucinare. A 14 anni sapevano cosa fosse un carburatore e provavano ad aggiustarlo da soli.Insomma è una generazione venuta su nella tempesta della rivoluzione tecnologica ed è passata dal tvcolor alle musicassette pirata, dal disco in vinile al compact disk, dal floppy alla pendryve, dal commodore 64 alla playstation e connessione web. Tutto in rapida successione, senza soluzione di continuità, costretti continuamente ad imparare cose nuove, spesso senza aiuti, da autodidatti. 

Una generazione libera, l’ultima? 

Tutti i cambiamenti vissuti ne hanno segnato il carattere e la mentalità. Chi oggi ha 50 anni o li ha superati probabilmente rappresenta l’ultima generazione cresciuta libera, perché la sua vita giovanile è trascorsa senza telecamere e senza l’occhio onnipresente del grande fratello virtuale. D’altra parte, hanno giocato e sono cresciuti per strada, sbucciandosi le ginocchia, arrangiandosi sempre, senza chiedere nulla al “prof” google. Da ragazzi, poi, hanno anche vissuto il bullismo, ma spesso ne hanno fatto uno strumento per misurarsi e crescere e questo, in fondo, li ha resi più pronti agli imprevisti. Ed i loro flirt giovanili? Spontanei e ravvicinati, ovviamente non segnati da like e reaction social. I teenager degli anni ’80 e ’90, se scrivevano poesie e pensieri profondi, lo facevano da soli,  senza copia/incolla né l’assistenza da chatgpt.