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Concerti, boom di biglietti comprati a rate

Scopriamo il fenomeno del ticketing digitale ampiamente diffuso e il picco di richieste per la formula “buy now, pay later.

Dopo lo stop imposto negli anni scorsi della pandemia, il 2022 è stato un anno di boom per il mercato della musica dal vivo: se prendiamo in esame anche solo i primi sette mesi del 2022 sono stati venduti quasi 8 milioni di biglietti, una cifra record che fotografa una realtà in grande evoluzione, dopo i due anni di blocco dei concerti.Concerti, boom di biglietti comprati a rate

Biglietti “compra ora e paga dopo”

Degno di nota è il fenomeno dei biglietti “compra ora e paga dopo” che sta spopolando nell’ultimo anno, soprattutto tra i giovanissimi (under 25, solo uno su dieci ha più di 36 anni) che così si assicurano l’ingresso ai concerti, posticipando l’effettiva uscita monetaria. È interessante sottolineare che i pagamenti avvengono spesso a rate ed anche per cifre di poche decine di euro e senza la maggiorazione di interessi.

Ticketing digitale

In generale se guardiamo il ticketing digitale, a livello mondiale si assiste ad un progressivo aumento che coinvolge ovviamente molti più settori e che vedrà il suo exploit in questi anni.

Secondo Juniper Research il giro d’affari raggiungerà quota 1,4 trilioni di dollari nel 2027 contro i 768 miliardi attesi per fine 2022. Ma le potenzialità rischiano di essere frenate: troppa frammentazione nei metodi di pagamento e mancanza di interoperabilità delle piattaforme pubbliche.  La biglietteria digitale consente agli utenti di accedere al transito o ad un evento tramite un biglietto su un dispositivo mobile, pc o wearable, consentendo un accesso semplificato all’acquisto.

Rapporto SIAE sullo Spettacolo, ultimi dati

Nell’ultimo rapporto sullo Spettacolo e lo Sport della SIAE, si affiancano i numeri del 2021 su 9 macrosettori (cinema, ballo, parchi, mostre e fiere, teatro, concerti inclusa la musica leggera, manifestazioni all’aperto, spettacoli viaggianti e sport) a quelli del 2020 e del pre-pandemia.

Sei macrosettori su nove hanno recuperato “Spettatori” nel corso del 2021: il record è detenuto dallo “Spettacolo viaggiante” e dai “Parchi di divertimento”, che guadagnano rispettivamente un + 65% ed un + 42 % di “spettatori” rispetto all’anno precedente. Tra coloro che hanno perso utenza ci sono il “Cinema” (che perde un ulteriore 12% di spettatori nel 2021, dopo il crollo del 2020, assestandosi sul -34% rispetto al 2019), il “Teatro” e il “Ballo e Intrattenimento musicale” (- 9 % di spettatori nel 2021).

Anche il teatro è andato a picco: dai 15 milioni di spettatori del 2019 siamo passati ai 4,9 milioni del 2020 e ai 4,3 milioni del 2021. Infine, pur nel complessivo calo, è interessante l’incremento della quota di mercato rappresentata dai “Concerti Jazz”: dai 690 mila spettatori del 2019, ai 221 mila del 2020, per risalire ai 445 mila del 2021.

Al di là dell’andamento pre-post pandemia, è interessante osservare un altro aspetto, la situazione attuale evidenzia che sono molti di più gli spettatori dei cinema che quelli dello sport.

Nel 2021 infatti si sono contati 27.192 eventi sportivi e 575.394 proiezioni cinematografiche, 43.779 spettacoli teatrali, 11.497 concerti di musica classica, 3.902 di jazz e 1.321 di lirica.

Stando ai dati SIAE, nel 2021 si sarebbero staccati 26 milioni di biglietti del cinema (chiaramente è probabile che si tratti di più biglietti per un singolo spettatore amante del cinema), 4,2 milioni di biglietti per il teatro, 655 mila per la lirica, 1,2 milioni per concerti di musica classica, 3,1 milioni per la musica leggera, 444 mila per il jazz. 11 milioni per spettacoli di ballo (escluse le discoteche), 5,5 milioni per le mostre. Nel settore sportivo si contano 6,7 milioni di biglietti per il calcio, 794 mila per sport di squadra che non siano il calcio, 503 mila per gli sport individuali.

Dal pre al post pandemia siamo passati da 2,2 milioni di spettacoli a 930 mila (737 mila nel 2020). Inoltre, se nel 2021 il numero totale degli spettaori è cresciuto del 5% rispetto al 2020, la spesa complessiva è calata dell’8%, passando dai 1.181 milioni del 2020 ai 1.088 milioni del 2021. Cifre sempre assai distanti dai 5 miliardi di euro del 2019.

Chiaramente, sebbene lo sport sia stato meno fruito in termini di persone, ha portato introiti comunque alti: 269 milioni di euro (210 mila solo il calcio), contro i 212 del cinema, i 57 mila del teatro, i 18 mila della lirica, i 15 mila della musica classica, i 36 mila della musica leggera.