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È allarme contaminazioni alimentari. Kinder Ferrero e Buitoni- Fraîch’Up, il caso dei prodotti ritirati

di Silvia Cegalin

È inizio aprile quando scoppia il “caso Kinder”. Da una valutazione condotta da l’EFSA, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, e dall’ECDC, viene rilevato un focolaio epidemico di Salmonella legato ad alcuni prodotti a base di cioccolato della ditta Kinder Ferrero con produzione nello stabilimento di Arlon (Belgio). I casi segnalati e confermati sono, all’8 aprile, circa 150 e riguardano perlopiù bambini di età inferiore ai dieci anni residenti in Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Spagna e Svezia e Regno Unito.

Quali sono i prodotti contaminati e ritirati dalla Kinder Ferrero

Prima di ogni cosa è importante sottolineare che non tutti i prodotti con la marca Kinder Ferrero sono contaminati, nella lente di ingrandimento compaiono: i Kinder Sorpresa x 6 ‘Pulcini’, i Kinder Sorpresa Maxi 100g ‘Puffi’ e ‘Miraculous’, e i Kinder Schoko Bons 125g e 46g perché provenienti dallo stabilimento Ferrero Ardennes di Arlon (Belgio).

In merito è intervenuto anche il nostro Ministro della Salute specificando che in Italia non vanno consumati i prodotti elencati poco sopra, aventi le diciture RZ – LZ – R03 –L03.

Come si può leggere sul sito del Ministero i lotti in questione sono stati ritirati e richiamati per rischio microbiologico già all’inizio di aprile, per una maggiore sicurezza si consiglia, comunque, di  controllare il numero di lotto in caso in passato si avesse acquistato uno di questi prodotti.

Nella giornata del 20 aprile, tuttavia, è stata aggiornata la lista dei richiami inerenti la Ferrero, nel nuovo elenco sono stati inseriti: Ferrero Kinder Happy Moments, Ferrero Kinder Mini Eggs,   Kinder Mix, Kinder überraschung e Kinder überraschung maxi.

In merito a queste nuove inclusioni si attendono aggiornamenti.

Per quanto riguarda le uova di Pasqua Kinder GranSorpresa della Ferrero, essendo prodotte ad Alba (Cuneo), la ditta comunica che non sono coinvolte nel richiamo, dunque, se durante queste feste si è consumato tale alimento non c’è bisogno allarmarsi.

Ricostruzione della vicenda e linfezione nello stabilimento belga

Ma com’è possibile che questo tipo di cioccolatini che, ricordiamolo, non contengono uova, siano infette da salmonella?

È metà dicembre 2021 quando in un filtro all’uscita di due serbatoi di latticello dello stabilimento di Arlon viene riscontrata la presenza di Salmonella Typhimurium. Come si può leggere nel comunicato della Ferrero, dopo un’ispezione i materiali e i prodotti finiti sono stati bloccati e mai distribuiti; successivamente il filtro è stato rimosso e sostituito, avviando test per la Salmonella che ha portato a risultati negativi, permettendo così il ripristino della distribuzione dei prodotti.

Afine Marzo però, grazie ad un’analisi condotta con tecniche avanzate di tipizzazione molecolare, viene stabilita la correlazione tra le infezioni umane registrate nei vari paesi europei con la produzione presente nello stabilimento belga. L’8 aprile l’AFSCA, l’agenzia federale per la sicurezza alimentare belga, ritira l’autorizzazione alla produzione rilasciata all’impresa, richiamando tutti gli alimenti prodotti dello stabilimento, indipendentemente dal numero di lotto o dalla data di scadenza.

L’origine da cui è nata questa infezione è ancora al vaglio degli inquirenti e, al momento, lo stabilimento di Arlon rimane chiuso.

La situazione in Italia e il caso di Ravenna

Se ad aprile l’Italia aveva provveduto al ritiro dei lotti incriminati di Kinder Sorpresa e Schoko Bons, la preoccupazione si è fatta più concreta quando si è diffusa la notizia che circa due settimane fa, a Ravenna, un bambino di 12 anni, dopo aver mangiato un ovetto Kinder Sorpresa da una confezione di  x 6 ‘Pulcini’, ha manifestato i tipici sintomi da salmonella; infezione che una volta in ospedale è stata confermata. Il bambino è stato ricoverato e successivamente dimesso. La sorellina invece, che anche lei era stata male, è risultata negativa.

Nel frattempo i Nas hanno sequestrato il Kinder Sorpresa ancora incartato e la confezione con gli altri ovetti da cui era stato prelevato, al momento sono in corso le rispettive indagini per capire se c’è una correlazione tra i casi avvenuti nel resto d’Europa e questo.

Altre contaminazioni alimentari: il caso di Escherichia coli in Buitoni – FraîchUp

Se si visita il sito del Ministero della Salute si noterà un elenco non troppo corto di prodotti richiamati; tra le motivazioni più comuni appaiono: ritiro per contaminazione microbiologica, per rischio chimico (causato da tracce accidentali di ossido di etilene, per esempio) o per presenza di allergeni (quando c’è scritto che non c’è un ingrediente e invece c’è).

Nella nostra lista è assente però uno tra i casi di contaminazione che, assieme a quello della Ferrero, sta sconvolgendo la cronaca francese: quello della pizza surgelata Buitoni della linea Fraîch’Up.  

Come si può leggere nel portale del Ministero della Sanità pubblica francese dall’inizio del 2022 in 11 Regioni della Francia si sono registrati ben 70 casi di sindrome emolitico uremica causati da infezioni da Escherichia coli, a seguito del consumo della pizza surgelata Fraîch’Up, un dato che si aggrava se si aggiunge anche il decesso di due bambini.

Dalle prime analisi giunge l’ipotesi che il batterio dell’Escherichia coli potrebbe essere presente nell’impasto della pizza, non ben cotto, ma a seguito della perquisizione da parte dell’Oclaesp, Ufficio centrale per la lotta contro gli attacchi all’ambiente e alla salute pubblica, nello stabilimento di Caudry (ora chiuso) è emersa un’impressionante carenza di igiene, per avere una risposta certa è quindi necessario attendere.

Ricordiamo, di nuovo, che il prodotto sotto accusa non è venduto in Italia, sta di fatto che il settore dell’alimentazione non sta vivendo uno dei suoi periodi migliori e che, a fronte di questi fatti, ci si auspica, che i controlli aumentino.