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Meloni, Salvini, Berlusconi…divisi alla meta?

Se vinceranno, riusciranno a governare? Ecco tutti i nodi del centrodestra 

Vincerà veramente le elezioni il centrodestra? Giorgia Meloni sarà Premier, Salvini Ministro e Berlusconi Presidente del Senato? I sondaggi, anche se con diversi scenari, dicono sostanzialmente di sì. Il vantaggio dei conservatori, anche se il condizionale è d’obbligo, sarebbe rassicurante e nella notte tra domenica 25 e lunedì 26, le urne dovrebbero consegnare una maggioranza alle forze alleate di Fi, Fdi, Lega e Noi Moderati. 

Quale governo si formerà

Ma al di là dei pronostici scontati, il vero quesito è: riusciranno a governare? Contrariamente a quanto si è portati a pensare, le forze politiche del centrodestra sono alquanto eterogenee e le differenze, anche importanti, sul programma non sono poche. Pnrr, scostamento di bilancio, sanzioni alla Russia, immigrazione, rapporti internazionali e posizione dell’Italia nell’Ue: per tutta la campagna elettorale non sono mancati distinguo e schermaglie a distanza tra i leader (Meloni, Salvini, Berlusconi). I tre hanno assunto posizioni diverse, che non lasciano immaginare scenari facili per la futura possibile maggioranza. Naturalmente all’inizio del percorso post elezioni il collante sarà l’ambizione dei singoli: se veramente gli assetti del futuro Parlamento e del prossimo Governo avranno i tre capi partito nelle posizioni apicali, il centrodestra, uscendo vincitore dalle urne, inizierà il percorso di governo, ma la navigazione sarà tranquilla.? Vediamo quali sono i temi aperti sul tavolo della coalizione. 

Immigrazione e integrazione

Su questo tema cruciale l’idea di Fratelli d’Italia è il “blocco navale”, non inteso come atto di guerra, ma come «missione militare europea, realizzata in accordo con le autorità libiche, per impedire ai barconi di immigrati di partire in direzione dell’Italia». Salvini da parte sua ha replicato: «Serve il blocco navale? No, basta reintrodurre i decreti Sicurezza». Il riferimento diretto è ai decreti-legge approvati quando il leghista era Ministro dell’Interno del primo governo Conte. E sempre Salvini: «Nel programma del centrodestra non c’è nessun blocco navale: non facciamo la battaglia navale con i sommergibili, ci sono i decreti Sicurezza». Cosa farà l’eventuale governo di centrodestra per gestire gli immigrati, governare l’accoglienza e attuare politiche di integrazione? 

Crisi energetica e conti pubblici

Nei giorni scorsi Matteo Salvini è stato tra i principali sostenitori dello scostamento di bilancio per fronteggiare crisi energetica e caro-bollette. Giorgia Meloni, da parte sua, ha ribadito che occorre contenere i rincari, ma non necessariamente con uno scostamento di bilancio, ritenuto un’«extrema ratio». Cosa accadrà con un eventuale governo di centrodestra dinanzi a nuovi rincari e come verrà definita la consueta manovra di bilancio di fine anno? 

Sanzioni alla Russia 

Il leader della Lega ha detto in tutti i modi che le sanzioni economiche alla Russia non stanno funzionando. La guerra non si ferma e Putin continua a incassare decine di miliardi di dollari dalle esportazioni di gas e petrolio. «Al posto delle sanzioni, che dovevano danneggiare i russi, sarebbe meglio proteggere gli italiani e gli europei con uno scudo», ha dichiarato Salvini. Di tutt’altro avviso la Meloni che ha sottolineato: 

«I dati che abbiamo noi dicono che le sanzioni stanno avendo un effetto». Come si comporterà l’eventuale futura maggioranza di centrodestra dinanzi a scelte così strategiche? Sosterrà la necessità di allentare le sanzioni o proseguirà sul cammino finora intrapreso dall’Italia ?

Quadro internazionale

Collegato al tema delle sanzioni c’è anche il nodo del quadro internazionale. Come si posizionerà il nostro Paese con un eventuale governo di centrodestra? Sarà fortemente ancorato all’alleanza atlantica e quindi al consolidato rapporto con l’alleato Usa? O la possibile revisione sulle sanzioni alla Russia può fungere da apripista ad una diversa collocazione internazionale? La politica estera, per ogni governo, è fondamentale per guidare una Nazione. Un governo sostenuto da una maggioranza ondivaga o poco unita sulle posizioni da assumere non può andare lontano. 

Pnrr e rapporti con l’Unione europea

Come se tutti questi nodi non bastassero, nelle scorse ore ha destato clamore la posizione assunta da Silvio Berlusconi che ha preso le distanze dall’alleata Meloni su un altro tema centrale: la possibile revisione del Pnrr. «Sarebbe gravissimo — ha detto il Cavaliere — se per ridiscutere il Pnrr si mettessero a rischio risorse preziose che con tanta fatica abbiamo procurato per far ripartire l’Italia». Farlo insomma sarebbe «illogico e pericoloso, mentre non c’è nessun motivo vero per chiederlo». Replica Meloni: «Non credo che sia pericoloso. Banalmente credo che non sia un tema ideologico». Il Pnrr è il principale strumento di investimento nel nostro Paese dopo la pandemia, riuscirà la possibile maggioranza di centrodestra a gestirlo senza interruzioni o contraccolpi economici?