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Acqua benedetta a secco, a causa del Covid

Come riti millenari sono stati stravolti dalla comparsa del virus

Dalle acquasantiere a secco fino allo scambio del “segno di pace” momentaneamente abbandonato. La potenza della pandemia è tale da modificare anche rituali che si ripetono sempre uguali da duemila anni. E anche la messa celebrata nelle parrocchie della Chiesa cattolica non è più la stessa. Già un anno fa il governo aveva previsto protocolli di sicurezza per ogni confessione religiosa, da quello sottoscritto con la Conferenza Episcopale Italiana a quello siglato con le Comunità ebraiche, ortodosse, buddiste, induiste e islamiche, nonché con le Chiese protestanti, evangeliche e anglicane e con quella di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni.

Per di più sulle celebrazioni religiose impattano anche i diversi colori, per esempio solo con il passaggio da zona rossa ad arancione o gialla può riprendere a cantare il coro durante la messa.

Ma vediamo come si sono attrezzate le diocesi e quali indicazioni hanno dato ai parroci.

Innanzitutto, le disposizioni sull’organizzazione degli spazi ci mostrano il sacerdote in una veste nuova, non solo pastore delle anime, ma anche responsabile della prevenzione e sicurezza, come un vero e proprio datore di lavoro. Non a caso, nei decreti che introducono fondi ristori, riduzioni delle imposte e cassa integrazione, si prevede anche per le singole parrocchie la possibilità di farne richiesta e beneficiarne. 

Ed ecco perché in materia di questa importante responsabilità civile e penale della sicurezza, la curia arcivescovile scrive ai sacerdoti che “per una maggior tutela del Parroco nel definire la capienza massima e la disposizione dei posti nella propria chiesa, si consiglia vivamente in ogni caso di far certificare detti spazi da un professionista specializzato in normative di sicurezza (per chiese con capienza superiore a 350 persone è obbligatoria la relazione di un tecnico abilitato)”1. Poi, ci sono gli imperativi più audaci, come quello per l’omelia social: “si assicurerà la diffusione via streaming delle celebrazioni della Messa, alimentando anche così la fede e il legame comunitario per quanti non possano o non ritengano prudente partecipare alla messa”. 

Tra le prescrizioni, oltre all’obbligo di liquidi igienizzanti posti all’ingresso della chiesa, figura quello delle acquasantiere da mantenere vuote, segnando una partita vinta dal virus pure sull’acqua benedetta. Niente più cestino o cappello per le offerte che non sono più raccolte durante la celebrazione, ma attraverso appositi contenitori collocati agli ingressi. Addio anche all’invito “Scambiatevi il dono della pace”: è possibile sostituirlo con il “volgere gli occhi per intercettare quelli del vicino e accennare un inchino”, lo stabilisce il Consiglio permanente della CEI. Da omettere, oltre allo scambio della pace, è anche la processione offertoriale. C’è, poi, il grande tema della particola, dell’’ostia della Comunione. La particola grande, tenuta in mano dal celebrante, deve essere interamente consumata da lui. Dopodiché si deve detergere le mani con soluzione idroalcolica, prima di distribuire la Comunione ai fedeli che può avvenire solo sulla mano in uno di due modi: il fedele rimane alla panca, il ministro offre la particola sulla mano e si sposta lateralmente, solo a quel punto il fedele si abbassa la mascherina e si comunica; i fedeli si mettono in fila (con una distanza di almeno 1,5 metri), riceve la particola e si sposta lateralmente, abbassa la mascherina e si comunica non di fronte al ministro. Dopo la celebrazione, ogni oggetto deve essere disinfettato, compresi vasi sacri, ampolline e microfoni, e il purificatoio deve essere cambiato.

Anche il  battesimo in tempo di pandemia viene celebrato in versione untouchable: “si eviti il rito per immersione preferendo sempre l’infusione e si usino per le unzioni un batuffolo di cotone o una salvietta per ogni battezzando; il segno della croce sulla fronte del bambino sia fatto dai soli genitori; si ometta il rito dell’effatà2”. Infine, le cresime restano un mistero. Nelle faq (domande frequenti) del governo figura, più in generale, che “le funzioni religiose con la partecipazione di persone si possono svolgere, purché nel rispetto dei rispettivi protocolli sottoscritti dal Governo con le rispettive confessioni”. Molte parrocchie sono organizzate per celebrarle. Peccato, poi, che il protocollo siglato riporti ancora che la celebrazione del sacramento della Confermazione (Cresima) è rinviata (3.10).

1Avvocatura Arcidiocesi di Milano, 10 aprile 2021

2il gesto di toccare le orecchie e le labbra dei battezzati.