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Errori giudiziari: L’amara storia di Miss Greta Gila

In carcere due mesi e mezzo, accusata di narcotraffico: è stata totalmente scagionata 

di Paolo Trapani 

Tre anni fa fu arrestata in un hotel di Fiumicino, dove si è fermata in attesa di un scalo aereo sulla rotta per Tokyo, e finì in carcere per un’accusa pesantissima: narcotraffico. 

Adesso, dopo tre anni di calvario giudiziario, è stata completamente scagionata e le è stato riconosciuto un indennizzo di 22mila euro per l’ingiustizia subita.

È questa, in estrema sintesi, la storia, drammatica, di Greta Gila, la bellissima Miss Ungheria finita nel mezzo di una vicenda tanto intricata quanto drammatica. In effetti, a ricostruire il tutto, sembra veramente di vedere un film drammatico: la modella, attualmente 25enne, fu fermata nel 2019 con l’accusa di essere una pusher. Rimase in carcere 74 giorni e questa esperienza le ha inevitabilmente segnato la vita. Solo oggi Miss Ungheria può vedere concluso il suo supplizio.

Quel giorno di tre anni Greta Gila si era fermata a Roma, in attesa di volare in Giappone dove avrebbe dovuto realizzare un servizio fotografico. 

Una volta giunta a Fiumicino, la modella andò a cena con un emissario dell’agenzia che l’aveva scritturata e, una volta salita nella sua camera in hotel, venne raggiunta da una collaboratrice dell’uomo, una costumista. Con lei avrebbe dovuto definire alcuni dettagli di lavoro. La stessa costumista però era stata pedinata per diverse ore dalla Guardia di Finanza perché in un bagaglio nascondeva oltre 10 chili di cocaina. È fu proprio questo incontro a mettere nei guai la modella, sebbene non avesse nulla a che fare con la droga e con il traffico di stupefacenti. 

A suo carico, stando alle accuse, vi era solo l’incontro, già concordato, con l’altra donna: solo dopo sei mesi durissimi, Greta Gila riuscì a tornare in patria e da lì avviò il lungo iter che l’ha portata, solo nelle scorse settimane, a tre anni dall’arresto, a vedersi completamente scagionata da ogni accusa. 

Nei giorni scorsi è stata intervistata dal programma “Storie italiane”, dove ha raccontato il suo calvario e ha ricostruito la vicenda kafkiana che l’ha coinvolta e travolta: aveva chiesto tramite il suo avvocato 100 mila euro di risarcimento, ma alla fine ne ha ottenuti 22 mila.