Da ultima autostrada a innovativa Smart Road Italiana
di Paolo trapani
Può l’ultima autostrada italiana diventare un modello di innovazione e tecnologia? Sì, assolutamente. È il caso della Salerno-Reggio Calabria, per antonomasia il tragitto autostradale più malconcio del Paese ed oggi pienamente candidata ad essere la prima Smart Road italiana ed europea.
Contrariamente a quello che si pensa, la Salerno-Reggio Calabria ha avuto due lunghe fasi storiche di realizzazione e non è stato un cantiere permanente per 60 anni.
Il primo step di lavori di realizzazione è avvenuto dal 1962 al 1974, il secondo dal 1997 al 2016. Oggi si chiama A2, Autostrada del Mediterraneo, e il tragitto ufficiale corre da Fisciano (Sa) a Villa San (Rc): è lungo 436 chilometri.
Il tragitto originario, da Salerno a Reggio Calabria, era invece lungo 442 chilometri.
I ritardi accumulati nel tempo si sono determinati per ragioni politiche, economiche e per le infiltrazioni mafiose negli appalti. Ma anche altre cause hanno contribuito a rallentare l’opera.
Il complesso assetto morfologico dei luoghi attraversati dall’autostrada ha reso tutto più difficile, creando ripercussioni sulla definitiva realizzazione. Il vecchio tragitto aveva solo 2 corsie per lato, senza corsia di emergenza. Oggi da Salerno a Sicignano (tratto più trafficato) vi sono 3 corsie per lato e l’autostrada ha la corsia di emergenza. Inoltre sono state eliminate molte curve e realizzati tratti più rettilinei e più sicuri. Oggi sul tragitto insistono 480 tra ponti e viadotti e 190 gallerie. Un record assoluto.
Il 50% della rete autostradale passa su appennini lucani e calabresi, dunque per 200 chilometri è un’arteria di montagna. E per completarla e ammodernarla è stato compiuto un vero miracolo ingegneristico.
Simbolo della nuova Salerno-Reggio Calabria è sicuramente il viadotto Italia. Lungo 1125 metri, alto 260, caratterizzato da 15 piloni in cemento armato, il più alto di 145 metri, è oggi il ponte più lungo d’Italia e consta di tre campate (due da 125 metri, una da 175).
Ad oggi 100 chilometri sono già stati cablati, il progetto prevede una rete wireless completa su tutto il percorso che permetterà di impiegare le nuove auto con guida assistita e i veicoli che si guidano senza mani.
Inoltre sul percorso verranno realizzate le green island, isole che, sfruttando energia eolica e solare, permetteranno l’impiego di veicoli senza carburante e alimentati elettricamente.
Insomma l’autostrada del Mediterraneo oggi è un’eccellenza della mobilità e dell’ingegneria italiana e si è lasciata alle spalle l’etichetta di fanalino di coda della rete autostradale della penisola.
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epa04293099 A handout picture released on 01 July 2014 by the Royal Australian Navy shows over six tons of hashish seized during a recent boarding placed on the flight deck of the Australian Navy ship HMAS Darwin, prior to destruction on 29 June 2014. The hashish was contained in 306 hessian bags each containing approximately 20, one kilogram coffee bags, a sample of which can be seen on top. The 6,248 kilogram narcotics haul, with an estimated Australian street value of almost 250 million Australian dollar (172.6 million euro), was discovered onboard a vessel in international waters, in the Indian Ocean. HMAS Darwin is currently deployed to the Middle East Area of Operations as part of Operation Slipper. During its deployment, HMAS Darwin is attached to CTF 150 which conducts maritime security operations in international waters to deter terrorism and promote peace and security. It is one of three principal task forces operated by the CMF, a multinational naval partnership of 30 nations based in Bahrain. EPA/ROYAL AUSTRALIAN NAVY/ABIS Sarah Williams AUSTRALIA AND NEW ZEALAND OUT HANDOUT EDITORIAL USE ONLY