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Illustrazione AI
Le strane coppie in campo: De Luca-Cirielli contro Manfredi-Fico.
C’è una sfida nella sfida che può prendere corpo nella campagna elettorale in Campania. Nella prima regione del Sud Italia si vota il 23 e 24 novembre ed ufficialmente la competizione vede contrapposti Roberto Fico (già Presidente della Camera ed oggi leader elettorale del ‘campo largo’) contro Edmondo Cirielli (in passato Presidente della provincia di Salerno, oggi Viceministro degli esteri e candidato del centrodestra).
Dietro le quinte, però, non sfugge agli osservatori più attenti che la vera partita, probabilmente destinata a determinare i processi dei prossimi anni in Campania, possa vedere contrapposte due coppie inedite: Manfredi/Fico contro Cirielli/De Luca. Sono i reciproci interessi convergenti, in questa fase, che ridisegnerebbero le compagini in campo.
Attenti a quei due
Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli dal 2021, è tra gli sponsor politici di Fico e della sua candidatura. E chi conosce bene territorio e dinamiche locali sa che la fascia tricolore si è impegnato molto nella definizione delle liste, soprattutto di quella che porta il nome del candidato governatore sul simbolo (“Fico Presidente”). Manfredi, soprattutto nella città di Napoli, deve misurare oggi la presa del suo consenso, così da valutare cosa potrà accadere alle prossime comunali (il suo mandato di sindaco scade tra un anno).
La lista Fico Presidente
Proprio la partecipazione alla contesa elettorale della lista ‘Fico Presidente’ non è vista con entusiasmo dai vertici del M5S. C’è chi già prevede che i candidati vicini a Fico finiranno per ‘pescare’ voti nel bacino naturale del consenso pentastellato. E questa partita si gioca tutta nella città di Napoli. Fico è napoletano ed i grillini, da sempre, hanno nel capoluogo campano la stella polare dei propri voti. Se, come si prevede, anche in Campania l’affluenza alle regionali non supererà il 50%, non ci vuole un mago per capire che quel voto di opinione tanto caro ai 5 Stelle possa essere colpito, soprattutto nei grandi centri urbani: la madre di tutte le battaglie è arginare la disaffezione alle urne. Il problema va gestito e Roberto Fico, alla presentazione della sua lista, ha posto l’appello ad andare a votare in cima alle priorità.
La strana coppia
Di contro, Edmondo Cirielli e Vincenzo De Luca, che non si sono mai amati (per usare un eufemismo), potrebbero ritrovarsi protagonisti di un comune orizzonte politico. Il governatore in carica non ha ancora digerito l’imposizione normativa che gli impedisce di ricandidarsi per il terzo mandato. Ha chiuso l’accordo col PD per eleggere il figlio Piero alla segreteria regionale Dem, ma non ha ottenuto di presentare due liste civiche sua diretta espressione: l’unica in corsa (‘A testa alta’) non reca il suo cognome (niente ‘con De Luca’ sul simbolo). In sintesi, adesso, sono troppi i rospi da ingoiare per il già quattro volte sindaco di Salerno e dopo 10 anni di dominio politico regionale.
Per questi motivi, amici e fedelissimi deluchiani potrebbero mettere in atto una strategia particolare: mischiare le carte in tavola. Non è difficile farlo, perché la fase di definizione di liste e candidature è dominata dal caos.
Coalizioni dalle porte girevoli
Da giorni, sul territorio, si assiste ad un “andirivieni” di uomini-forti in passato vicini al governatore. Alcuni di questi, cinque anni fa, sono stati candidati ed eletti con migliaia di preferenze, ma ora possono correre nelle liste del cartello di Cirielli.
I radar politici tengono d’occhio almeno 5/6 figure (da 8-10mila preferenze personali) e questo “fermento”, con i giochi elettorali aperti, tanto può finire in una bolla di sapone, non portando a nulla, tanto può diventare un problema per Fico ed il campo largo.
Tutto sarà più chiaro il 25 ottobre, termine ultimo per presentare liste e candidati al prossimo consiglio regionale. Ad un mese dal voto si capirà se e quanti soggetti elettorali forti sono in una coalizione piuttosto che nell’altra.
Opere pubbliche cruciali
Sullo sfondo della partita elettorale, alcuni osservatori rilevano che la Regione ha avviato progetti per centinaia di milioni di euro. La nuova sede dell’amministrazione campana, il nuovo ospedale pediatrico a Napoli est e altri diversi nosocomi nelle cinque province: tutte opere pubbliche che sul territorio, inevitabilmente, creano uno spazio per un partito-ombra, definibile della spesa pubblica e degli appalti. Un blocco politico-imprenditoriale di interessi trasversali e dai confini non perimetrabili. Che può ritrovarsi a dire la sua a prescindere dalla coalizioni ufficiali, anche al di là delle intenzioni dei leader politici. Questo ipotetico partito-ombra, scegliendo di sostenere uno o più candidati consiglieri, può condizionare le scelte della prossima amministrazione regionale.
Pronostici e sondaggi
Da pronostici e da sondaggi, l’ex Presidente di Montecitorio per ora è il grande favorito per la vittoria finale. Come la storia insegna i voti si contano solo ad urne chiuse e di certo non prima che gli elettori vadano a votare. Se questa campagna elettorale in Campania vedrà due nuove strane coppie contrastarsi lo si capirà meglio nelle prossime settimane. Tra comizi, propaganda, messaggi diretti e trasversali sarà evidente o meno se la partita elettorale 2025 finirà come a tennis, un doppio: Manfredi/Fico contro Cirielli/De Luca.






