Israeliani e Palestinesi, la nuova tappa del conflitto infinito e la possibile quarta Intifada
12 Maggio 2021
Case di riposo, da mestiere a rischio a mestiere del rischio: una novantina gli operatori non vaccinati nelle prime 500 strutture controllate
14 Maggio 2021
Israeliani e Palestinesi, la nuova tappa del conflitto infinito e la possibile quarta Intifada
12 Maggio 2021
Case di riposo, da mestiere a rischio a mestiere del rischio: una novantina gli operatori non vaccinati nelle prime 500 strutture controllate
14 Maggio 2021

Cinque ragazzi da Barcellona, “custodi” del cimitero di Porto San Giorgio

Cittadinanza attiva europea, ecco le nuove forme di civismo a distanza, verso i luoghi di origine 

di Stefano Bartezzaghi

Senza che nemmeno ce ne rendessimo conto è nata la vera cittadinanza attiva europea, genuina, con giovani umarells* che osservano anche a duemila chilometri di distanza. È forse figlia di quella che una volta avremmo chiamato “fuga di cervelli” o, più propriamente, è frutto dell’essere cittadini del mondo, con salde radici, ma soprattutto con principi civici che valgono sempre e ovunque. A suggellare questo cambiamento epocale è un cimitero marchigiano. Può sembrare una piccola cosa: la classica segnalazione da cittadino, ma questa volta valica le frontiere, viaggia per mari e monti, per approdare al paesello natale. Da Barcellona a Porto San Giorgio, piccolo Comune di 16 mila abitanti, in provincia di Fermo. L’oggetto è un camminamento del cimitero comunale transennato da quasi un anno. 

Cinque ragazzi nativi del Comune marchigiano, di stanza per lavoro nella città spagnola, da quasi un anno stanno segnalando all’amministrazione comunale di Porto San Giorgio, a maggioranza e opposizione, il disagio causato dal percorso transennato, intorno a un fondo fangoso. In particolare, per gli anziani e per chi ha difficoltà motorie, se non vere e proprie disabilità. Chi vuole accedere ai fornetti, così si chiamano in marchigiano i loculi cimiteriali, deve fare lo slalom tra le transenne, e il fango: è quanto segnalano i cinque ragazzi, soprannominati London Park. La stessa cosa rimarca, con disappunto, un cittadino che si trova in loco: “Non c’è ragione di lasciare una situazione così per un anno, non c’è decoro, non c’è rispetto, solo incuria. Sono stati tolti i sanpietrini e messe le transenne, poi per un anno il silenzio”. “Chiediamo spiegazione da mesi sul perché questo passaggio non sia normalmente agibile, lo abbiamo fatto attraverso vari canali, ma non abbiamo mai ricevuto alcuna risposta o spiegazione”, raccontano i London Park. E non solo al Sindaco, che gode peraltro di rispetto da parte di chi segnala, ma anche all’intero consiglio comunale. Anche attraverso i social. Tanto che questo silenzio ha indotto i ragazzi a lanciare un appello per conoscere l’Iban del conto corrente del Comune per poter fare il bonifico, quindi per sostenere la spesa dei lavori, pur di farli. Nulla. 

Trascorsi quasi dodici mesi le transenne sono ancora lì e la cittadinanza continua a non conoscere il motivo. Facciamo perciò da banale avamposto italiano dei barcellonesi d’adozione e chiediamo formalmente al Sindaco, Nicola Loira. “Le transenne presenti nell’area all’interno del cimitero oggetto della segnalazione – spiega Loira – sono collocate sul selciato a protezione dei frequentatori a seguito della caduta di una pianta. Il ritardo del ripristino è dovuto anche ad accertamenti di natura assicurativa per i danni causati dallo schianto”. Anche ad accertamenti, quindi non solo. Ma quando saranno rimosse? “Stando alle informazioni raccolte, la rimozione delle transenne al cimitero comunale avverrà nei prossimi giorni”. Perché non è stata fornita risposta alle varie segnalazioni dei cittadini? “Al sindaco non risultano sollecitazioni dirette da parte dei cittadini sul quesito in merito”, fanno sapere dal Comune. Se il canale di comunicazione Barcellona-Porto San Giorgio sembra ben oliato, forse quello in direzione opposta risulta ancora un po’ transennato.

*L’umarell vive nello spazio di manovra che la sua psiche individuale sa ricavare fra la protesta e la rassegnazione. E si capisce che nella sua figura chiunque, a ogni età, riconosca un proprio possibile se non probabile destino”