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Elezioni in Francia: inizia la lunga corsa per le Presidenziali del 2022

Il quadro politico per scegliere il prossimo Capo di Stato è molto frammentato

di Paolo Trapani 

È ufficialmente iniziata la lunga campagna elettorale in Francia: le Presidenziali sono previste nella primavera 2022 (ad aprile scadrà il mandato del Presidente in carica) e sono già diversi i pretendenti che hanno annunciato la candidatura. 

Nella storia politica francese, dall’inizio della V Repubblica, a parte Charles De Gaulle nel 1958, nessun altro Capo di Stato è risultato eletto al 1° turno. Il quadro politico transalpino è da sempre molto frammentato. È quindi facilmente prevedibile che anche il prossimo Presidente francese sarà eletto al ballottaggio. 

Al primo turno, probabilmente, gli elettori transalpini opteranno per una scelta ideologica, di appartenenza partitica o seguendo il leader di riferimento. Poi, al 2° turno, la gran parte dei francesi finirà per scegliere, tra i due migliori aspiranti rimasti in lizza, per quel “candidato meno lontano” dalle proprie idee e posizioni politiche. Storicamente il secondo turno di votazione è caratterizzato da scelte razionali (“al primo turno vota il cuore, al secondo la mente“, dicevano una volta i politologi), ma negli ultimi anni, in tutte le democrazie occidentali, l’elettorato è diventato molto fluido e spesso le scelte sono più emotive che razionali. 

La corsa per le presidenziali della primavera 2022, vedrà sicuramente protagonista il Presidente in carica, Emmanuel Macron, che può essere considerato il candidato dello schieramento centrista. Cercherà di succedere a se stesso. Nel 2017 la sua scalata all’Eliseo fu trionfale. Dopo il primo turno, che lo vide fermarsi al 24%, al ballottaggio arrivò a conquistare il 66% dei voti, sbaragliando l’avversaria  Marine Le Pen (Fronte Nazionale). La stessa Le Pen, espressione della Destra francese, sarà sicuramente della partita anche stavolta. 

Sul fronte del centrosinistra, invece, ha annunciato la propria candidatura Anne Hidalgo, attuale sindaco di Parigi. Nella storia politica francese il primo cittadino parigino spesso ha corso per le presidenziali nazionali e a volte è risultato vincitore. Il precedente più illustre nella storia recente è Jacques Chirac (sindaco di Parigi dal 1977 al 1995 e poi Capo di Stato della Francia dal 1996 al 2007).

Per quanto riguarda la variegata compagine liberale ha annunciato la sua volontà di presentarsi alla competizione Xavier Bertrand, indipendente di Destra e già Ministro del lavoro sotto la presidenza Chirac. 

Nel raggruppamento dei Verdi e degli ambientalisti, così come nel partito di centrodestra dei “Les Républicains” (quello che rimane del vecchio movimento gaullista), ci saranno le elezioni primarie. Nel caso del partito della destra liberale è la Presidente della regione della “Ile de France”, Valérie Pécresse, ad avere più chance di vincere le consultazioni interne al partito. In corsa però ci sarà anche l’ex negoziatore Ue per la Brexit Michel Barnier.

Sul fronte dell’estrema sinistra, viene data per scontata la ricandidatura di Jean-Luc Mélenchon. Quest’ultimo alle presidenziali 2017 raccolse un lusinghiero 19% al primo turno, risultando quarto tra i candidati Presidenti e solo per un soffio giunse dietro all’allora candidato gollista François Fillon (20%).

Se questo scenario troverà conferma nelle prossime settimane, gli aspiranti Capi di Stato saranno almeno sette. E c’è da scommettere che potranno aumentare. Alle Presidenziali del 2017, ai blocchi di partenza del 1° turno, partirono in 11. Non mancarono le sorprese. Anche nel 2022 la lotta sarà particolarmente agguerrita e annuncia inevitabili colpi di scena da qui al giorno in cui i francesi si recheranno alle urne.