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Incendi in Sicilia, ecco cosa accade

I danni dell’incendio dell’aeroporto di Catania ammonterebbero a 80 milioni di euro. Nell’ultimo mese 6.534 gli interventi effettuati dai vigili del fuoco.

Il territorio siciliano è messo a dura prova dai numerosi incendi che si stanno verificando in questi giorni anche a causa delle elevate temperature. Decine di squadre di vigili del fuoco e del corpo forestale sono ancora impegnati per lo spegnimento dei roghi che stanno distruggendo gran parte della vegetazione.

Numerosi incendi in Sicilia, territorio più colpito

L’ultimo incendio risale allo scorso 18 luglio, quando ad Alcamo nel trapanese la vegetazione della riserva di Monte Bonifato è andata quasi distrutta a causa delle fiamme non proprio facili da domare. Le operazioni di spegnimento dei vigili del fuoco sono durate ben 36 ore e, dopo un duro lavoro da parte degli operatori addetti allo spegnimento del fuoco e l’intervento dei Canadair, le fiamme sono tutto controllo.

Un altro incendio si è verificato a Pioppo,frazione di Monreale nel Palermitano, dove un incendio ha minacciato diverse abitazioni in località Casaboli e distrutto gran parte della vegetazione di quell’area. Anche il territorio di Partinico non è stato risparmiato: l’incendio è divampato alcuni giorni fa sulla statale 113. Fiamme anche sulla strada provinciale 63 che collega la città al santuario della Madonna del Ponte.

Inoltre, un altro vasto incendio si è verificato a Polizzi Generosa ed in particolare il tratto di strada della statale 643 e sulla provinciale 119. Il corpo forestale è ancora a lavoro per realizzare viali parafuochi e mettere tutto in sicurezza. Anche la città di Catania è interessata agli incendi: a Piedimonte Etneo alcune abitazioni sono state distrutte dalle fiamme.

Roghi causati dal clima ma si ipotizza anche il dopo da parte della mafia

La Sicilia risulta essere il territorio più colpito dagli incendi. Solo nel 2021, infatti, si sono verificati 135 roghi al giorno con circa 78 mila ettari di terreni danneggiati e un danno che ammonta a circa un milione di euro. Stando a quanto affermato dalla Commissione regionale antimafia, l’origine di tutto potrebbe essere dovuto alle temperature elevate ma non solo. Potrebbe trattarsi anche di incendi dolosi messi a segno da organizzazioni criminali a scopo intimidatorio. L’ex presidente della Commissione Claudio Fava, tempo fa, aveva messo in luce la possibilità che ci possa essere un nesso tra la diffusione dei roghi e gli interessi economici della mafia che controlla il business degli impianti fotovoltaici. “Ci sono quattro miliardi disponibili in Sicilia, e abbiamo già visto con l’eolico come all’interno di questi progetti assolutamente utili si possano infilare anche altre intenzioni, altri investimenti, altri denari, altri obiettivi”, ha commentato Fava.

Incendi quadruplicati negli ultimi 40 anni

Intanto, sempre secondo i dati diffusi dalla Commissione regionale antimafia, la media degli incendi sviluppatisi in Sicilia è passata da 250 registrati negli anni ’80, ai 537 negli anni ’90 e ai 797 negli anni 2000. Nel 2010, invece, gli incendi verificatisi hanno raggiunto quota 936 raggiungendo risultati storici.

Nell’ultimo mese in Sicilia sono circa 6.534 gli interventi effettuati dai vigili del fuoco. Solo nel periodo compreso fra il 15 ed il 21 luglio, l’isola risulta essere la più colpita d’Italia. A seguire la Puglia con 5.134 roghi registrati, il Lazio (circa 4.799), la Calabria (3.195), la Campania con oltre 2.730 incendi totalizzati e la Toscana che ha raggiunto quota 1.529.

Danni per oltre 80 milioni di euro all’aeroporto di Catania

Ulteriori danni si sono verificati nei giorni scorsi all’aeroporto di Catania considerato il quinto per ordine d’importanza in tutta Italia. A seguito di un incendio divampato all’interno dei terminal, le aree di accesso sono state prontamente chiuse ai viaggiatori creando un enorme danno all’economia del territorio, al settore turistico e a diversi professionisti. In termini monetari, i danni sono enormi: l’Ente nazionale aviazione civile quantifica un investimento complessivo per impianti e manutenzioni di circa 200 mila euro. Il Mec (Movimento elettori consumatori), invece, stima una spesa di circa 40 milioni di euro al giorno dovuta alla chiusura dello scalo a causa dell’incendio. Il totale dei danni, ammonterebbe a più di 80 milioni di euro. L’incendio è avvenuto la scorsa domenica notte presso l’aeroporto Vincenzo Bellini di Catania e, dopo due giorni di incessante lavoro per lo spegnimento del fuoco, dal terminal C sono ripresi arrivi e partenze. Intanto, entrano in azione anche gli uomini del Nia(Nucleo investigativo antincendio) per stabilire le cause del rogo anche se si ipotizza un corto circuito verificatosi nell’impianto di condizionamento. Non resta esclusa anche la pista dell’incendio doloso. La Procura ha aperto già un’inchiesta.