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Rino Gaetano fu ucciso? Nei libri di Mautone una intrigante teoria sul cantautore di Crotone

Altro che ‘nonsense’, la sua musica e i suoi brani sarebbero pieni di allusioni a fatti e misfatti della storia italiana 

di Paolo Trapani 

Quelle di Rino Gaetano erano solo canzoni di musica leggera? Era veramente il cantante del nonsense o i suoi componenti contenevano ben altro? 

A leggere i libri di Bruno Mautone, avvocato di Agropoli (comune del Cilento di cui è stato anche sindaco negli anni ’90) le canzoni e la musica di Gaetano contengono qualcosa di molto più profondo e scomodo. A tal punto che lo stesso incidente mortale, avvenuto sulla via Nomentana a Roma il 2 giugno 1981, non sarebbe stato affatto casuale.

Mautone ha pubblicato finora tre libri su Rino Gaetano e la sua tesi è chiara: il cantante originario di Crotone, che ebbe grande successo negli anni ’70 ed è tuttora amatissimo in Italia e all’estero, fu un coraggioso autore di musica che con le sue canzoni svelò fatti, misfatti e retroscena scomodi dell’Italia Repubblica.

D’altra parte, il nostro Paese per quasi mezzo secolo è stato teatro della “guerra fredda” tra Usa e Urss ed è finito al centro della strategia della tensione e degli opposti estremismi. Molto della storia recente dell’Italia è sconosciuta e piena di vicende torbide e drammatiche. I misteri d’Italia sono tantissimi e nonostante siano trascorsi molti anni continuano a rimanere non chiariti e più che mai scomodi.  

Studiando i brani di Gaetano, dai più famosi ai meno conosciuti, viene fuori, ad esempio, che nella canzone “Berta Filava” ci sarebbe tutta la storia del caso Lockheed e delle tangenti che furono elargite per una commessa militare, con annesso scandalo che rischiò di travolgere la classe politica democristiana. 

In “Spendi spandi effendi” ci sarebbe la storia di Eugenio Cefis, boiardo di Stato che arrivò a guidare l’Eni dopo la scomparsa di Enrico Mattei.

E poi ancora in altre canzoni (“Nuntereggaepiù“, “Scusa Mary“, “La zappa, il tridente, il rastrello…”) ci sarebbero chiari riferimenti alla Massoneria, ai servizi segreti, alla potente loggia P2 di Licio Gelli, al caso Vilma Montesi.

Tutte queste vicende oggi studiate e molto conosciute, negli anni ’70 erano più che mai segrete e raccontarle poteva rappresentare un pericolo concreto e immediato.

In particolare nell’ultimo dei tre libri di Bruno Mautone, dal titolo “Rino Gaetano, segreti e misteri della sua morte”, si mettono in diretto collegamento tre fatti di cronaca nera dell’Italia degli anni ’70 che videro protagonisti Pier Paolo Pasolini, il giornalista Mino Pecorelli e il cantautore di origini calabresi. 

“I miei libri – spiega Mautone – sono frutto di anni di scrupolose ricerche storiche e documentali e in essi spiego come intorno a Rino Gaetano gravitassero varie persone risultate organiche ai servizi segreti, italiani e americani, nonché inserite in potentati politici e in ambienti diplomatici, spesso collegati alla galassia della loggia P2. I testi dei brani di Gaetano assumono nuova luce e focalizzano in modo univoco episodi inquietanti della storia italiana”.