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Telefonate sempre più sgradite

Aumentano le chiamate di telemarketing, mentre le iscrizioni al Registro pubblico delle opposizioni superano i 30 milioni e arriva il nuovo Codice di condotta

Nel 2024 aumentano le telefonate dei call center

A gennaio 2024 è avvenuto il passaggio obbligato al mercato libero dell’energia per quanto concerne le forniture di gas e tra qualche mese avverrà lo stesso passaggio per la luce. Questo è uno dei motivi principali che, negli ultimi mesi, ha fatto lievitare le chiamate da parte dei call center. Nonostante l’istituzione di alcuni strumenti di contrasto, come il registro delle opposizioni istituito due anni fa, il telemarketing selvaggio, purtroppo, non demorde. 

La truffa del sì

Le chiamate, il più delle volte, nascondono un vero e proprio trabocchetto, con l’obiettivo, tra l’altro, di estrapolare e registrare un “sì” che farà poi scattare l’attivazione di un contratto non voluto. Gli operatori in questo caso non fanno certamente una grande fatica per ottenere il fatidico “sì”. Sarà sufficiente porre una domanda, anche generica quindi, non necessariamente e strettamente legata alla scelta di un nuovo contratto energetico (ad esempio). La furbizia da parte del cittadino sarà proprio evitare di pronunciare quel sì, trovando altre risposte. Se ci viene chiesto, ad esempio, “Lei è il signor Mario Bianchi?” non risponderemo “Sì” ma potremo dire “Sono io, mi dica”. Alla domanda “Le è arrivata l’ultima bolletta” potremo rispondere “E’ arrivata, perché?”. Questi sono semplicemente degli esempi, l’importante è cercare, quindi, risposte alternative, per scongiurare possibili adesioni a contratti non voluti.

Altro consiglio importante è di non rilasciare mai il proprio codice IBAN, i dati anagrafici ed il codice POD e/o PDR, questi infatti sono i codici univoci che identificano gli impianti per il prelievo dell’energia elettrica o del gas. Né tanto meno fornire il proprio codice fiscale, altro dato sensibile che non deve essere richiesto telefonicamente.

Nel momento in cui ci rendessimo conto di essere stati raggirati o nel dubbio che questo sia accaduto, l’unica cosa che possiamo fare è attendere l’arrivo delle successive bollette o comunicazioni. A quel punto bisognerà controllarle con attenzione, verificando se si tratti di chiusure di contratti precedenti e/o di nuove attivazioni o lettere di benvenuto da parte di eventuali nuovi fornitori. Se riceviamo questo tipo di bollette o comunicazioni dovremo  immediatamente opporre reclamo tramite raccomandata a/r oppure pec, chiedendo, inoltre, che ci venga inviata anche la registrazione della telefonata.

Il registro delle opposizioni 

Da alcuni anni, per difendere i consumatori, esiste il Registro delle opposizioni https://registrodelleopposizioni.it/. Si tratta del servizio pubblico e gratuito mediante il quale tutti possono chiedere di non ricevere chiamate di telemarketing. Ad oggi 30 milioni di iscrizioni per quanto riguarda le telefonate e 98 mila per i messaggi via posta. È un importante blocco preventivo, ma, nonostante questo strumento, le telefonate continuano ad arrivare. Il sistema può venire, purtroppo, aggirato da operatori senza scrupoli, specialmente se le chiamate provengono dall’estero o con sistemi automatizzati.

Bisogna porre particolare attenzione anche nei casi in cui la chiamata è muta: evitare di parlare per primi (molti call center fanno chiamate esplorative per verificare chi risponde e rimane collegato). Nel momento in cui si interloquisce con un operatore sarebbe buona abitudine invitare l’operatore a fornire le sue generalità (cognome e nome) e a farci dire per quale società sta effettuando la vendita o la promozione. Infatti, se riceviamo una chiamata da un call center potremo chiedere all’operatore di identificarsi: la normativa impone di fornire la cosiddetta informativa sulla privacy, comprensiva delle informazioni di chi raccoglie e tratta i dati personali dell’interlocutore. Se l’operatore fornisce dati falsi commette il reato di sostituzione di persona. Attenzione, inoltre, a non cedere alle pressioni dell’operatore nel caso voglia metterci fretta. Se siamo davvero interessati all’offerta, possiamo approfondire meglio il tutto chiedendo l’invio di una e-mail illustrativa che abbia allegate le condizioni di contratto e il prospetto dei costi per il cliente, in modo da esaminare senza alcuna fretta. Oppure, in alternativa potremo chiedere l’indirizzo di un’agenzia fisica della stessa società o, ancora, un sito internet di riferimento. Meglio evitare di aderire tramite telefono e allo stesso modo accettare di ricevere visite nella propria abitazione.

I dati sensibili

Ci siamo mai chiesti come e dove gli operatori telefonici ottengono i nostri numeri? I modi possono essere diversi. Eccone alcuni: tramite gli elenchi telefonici pubblici, esclusi i numeri iscritti nel Registro delle opposizioni (ROP); per mezzo di aziende che raccolgono numeri online. In questo caso, le aziende avranno richiesto il recapito telefonico per l’iscrizione ad una mailing list oppure per partecipare ad un concorso a premi. Qui parliamo delle stesse aziende che contattano i consumatori.

Caso diverso è quello che accade quando le aziende forniscono ad aziende terze i contatti dei consumatori, dopo aver chiesto a questi ultimi i relativi consensi. Il problema è che il più delle volte non ci rendiamo conto e forniamo alcuni nostri dati in maniera inconsapevole, succede quando accettiamo i termini e le condizioni proposte nelle informative sulla privacy, spesso composte di numerose pagine, alle quali si acconsente senza averle lette veramente. Purtroppo succede anche che i call center reperiscano i numeri, anche comprandoli da aziende senza scrupoli che li cedono senza espresso consenso degli interessati. Ottenuti i numeri, nelle migliori delle ipotesi, le pratiche si limiteranno a televendite che avranno l’obiettivo di far passare l’utente ad una compagnia telefonica più conveniente. 

Che cos’è il vishing

Diversamente, si rischierà di subire il vishing, un vero e proprio crimine informatico, il termine deriva dall’unione di voice e phishing. Sistema utilizzato dai truffatori per accedere ai dati personali o ai conti bancari dei singoli. I più astuti tra gli operatori arrivano a falsificare il proprio numero e a fingersi un ente affidabile come quello di Poste Italiane oppure un istituto di credito in modo da conquistare subito la fiducia di chi risponde ed ottenere facilmente le informazioni che gli servono.

Che cos’è lo spoofing

Quest’ultima tecnica è definita dello spoofing, con essa vengono attuati una serie di stratagemmi tra cui fingersi un operatore di banca per segnalare un problema sul conto online e inviare un link via messaggio in cui inserire le credenziali del conto o della carta di credito. Lo stesso finto operatore potrebbe chiedere all’utente di scaricare programmi che avrebbero la finalità di “proteggere” il conto ma che, in realtà, servono ad accedere ai dati bancari;fingersi un funzionario dell’ufficio di riscossione crediti per sollecitare l’esistenza di un debito d’imposta arretrato da pagare.

Altro consiglio importante è quello di non rivelare mai le società o i gestori con i quali abbiamo sottoscritto forniture di luce, gas, telefonia, connettività internet, servizi automobilistici, assicurazioni;  se l’operatore che ci ha contattati dice di avere informazioni che ci riguardano – ad esempio, i dati del consumo di energia elettrica o di gas, è molto probabile che possa trattarsi di una truffa: quei dati potrebbero essere stati acquisiti violando la normativa sulla privacy.

Arriva il Codice di condotta per le attività di telemarketing e teleselling

E’ importante ricordare, infine, che recentemente, con provvedimento del 7 marzo 2024, il garante per la protezione dei dati personali, ha approvato un preciso codice di condotta in materia di telemarketing e teleselling che le aziende che operano in questo settore dovranno rispettare se non vogliono incorrere in sanzioni anche molto salate. 

https://www.garanteprivacy.it/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9993890