Ponte sullo stretto, il re delle campagne elettorali

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Ponte sullo stretto, il re delle campagne elettorali

Sempre annunciato, mai realizzato. Un solo precedente: i romani nel 251 a.C. lo crearono con centinaia di botti per traghettare cento elefanti

Ogni campagna elettorale che si rispetti è fatta di promesse: tante, visionarie, spesso inattuabili, che dopo il voto volano via come il vento, ma che tra comizi e dibattiti politici aiutano a procacciare consenso. E sicuramente la madre di tutte le promesse elettorali è quella di realizzare il Ponte sullo stretto di Messina. 

Il sogno (e le chiacchiere) di unire Calabria e Sicilia sono un eterno ritorno e anche in questi giorni di propaganda e scontri politici non mancano i leader che annunciano al volontà di realizzare la struttura.

La promessa più antica, ma sempre attuale

Scorrendo gli archivi dei maggiori quotidiani italiani si trovano, periodicamente, gli annunci dell’imminente inizio dei lavori o dell’approvazione del progetto tecnico più aggiornato ed avveniristico. E così negli anni ’70 si scommetteva sull’inaugurazione dell’opera nel decennio successivo, negli anni ’80 si era certi che l’opera avrebbe visto la luce a cavallo tra secondo e terzo millennio. E ancora oggi, tra guerra, crisi energetica e minacce sanitarie globali, l’infrastruttura di collegamento tra l’isola e il continente è sempre lì, irrinunciabilmente presente nella bagarre politico-elettorale. 

Lo stretto

Lo stretto di Messina misura tre chilometri e 200 metri nel tratto più breve, nella zona di Ganzirri in Sicilia e di Punta Pezzo in Calabria. Da sempre questo tratto di mare e le due coste hanno alimentato sogni e leggende per l’uomo. Che dalla notte dei tempi si interroga sulla necessità di unire l’isola siciliana al vecchio continente e discute sulle modalità tecniche per farlo, salvaguardandone la sicurezza.

L’unico precedente storico

C’è un solo precedente storico, lontano e concreto, che risale alle guerre puniche. A raccontarlo è Plinio il vecchio. Nel 251 a.C. i romani dopo gli scontri con i cartaginesi si ritrovarono a dover gestire il bottino della vittoria. Il console Lucio Cecilio Metello, vincitore di Asdrubale nella battaglia di Palermo, aveva catturato 100 elefanti delle truppe nemiche che avevano attaccato la Sicilia dall’Africa. Il console decise di portare a Roma quegli enormi animali (che i romani avevano visto per la prima volta proprio nella guerra con Cartagine): era il trofeo da far vedere a tutti, così da superare il terrore che avevano avuto le truppe verso quei mammiferi.

Una struttura galleggiante

L’idea che venne attuata fu quella della passerella galleggiante: la struttura doveva avere la capacità di reggere il peso degli elefanti nel passaggio dall’isola alla Calabria. Un progetto di fatto semplice, basato su centinaia di botti vuote tutte legate tra loro, che erano intervallate da imbarcazioni sopra le quali vennero collocate grosse travi di legno. Fu così che si poté creare la base per permettere il calpestio sul quale fu steso uno strato di terra. Ai lati della passerella furono disposti dei parapetti, allo scopo di rinforzare la struttura ed evitare la caduta in mare degli elefanti e dei carri durante l’attraversamento. 

Il ponte durò diversi mesi

La struttura aveva la capacità di fluttuare e quindi di adattarsi e resistere alle correnti, al vento e alle maree. Era a pelo d’acqua e bloccava il transito delle navi, ma portò grossi vantaggi per il transito di truppe, persone e merci. Stando sempre alle fonti storiche, una volta sconfitti i cartaginesi in Sicilia e trasportati gli elefanti sulla sponda calabrese, il ponte galleggiante non ebbe più manutenzione e dopo aver resistito diversi mesi fu danneggiato dal mare.

Decenni di chiacchiere al vento

Oggi quell’ingegnosa opera dei romani è lontanissima, sia temporalmente che concretamente, ma sicuramente rimane, sul tema Ponte sullo stretto di Messina, l’unico esempio storico in cui il potere politico piuttosto che parlare, ha fatto. E ha realizzato una infrastruttura temporanea che servì, all’epoca, per scopi ben più pratici e nobili delle chiacchiere elettorali, che ormai da decenni tengono vivo il dibattito politico, ma separano Calabria e Sicilia molto più dei tre chilometri di mare che vi sono nel mezzo. 

https://tg24.sky.it/cronaca/2022/08/29/ponte-sullo-stretto-tappe

https://www.huffingtonpost.it/blog/2022/08/13/news/la_fantasia_elettorale_del_ponte_sullo_stretto_che_tanto_piace_a_berlusconi-10037968/