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Rino Gaetano, Il ricordo dell’amico Mimì

A 72 anni dalla nascita, per ricordare il cantautore abbiamo voluto intervistare Domenico Messina, detto Mimì, amico di Rino dai primi anni ’60 fino a quando ci ha lasciati nel 1981.

Il 29 ottobre 1950 nasceva il cantautore Rino Gaetano. Ricordiamo tutti il cilindro e il frac al Festival di Sanremo e la sua inconfondibile voce graffiante. E’ stato il cantautore del nonsenso per alcuni, colui che ha svelato molti inquietanti segreti d’Italia celandoli dietro l’apparente leggerezza della sua musica per altri. Ad oggi, a quasi cinquant’anni dalla morte, persone di tutte le età continuano ad appassionarsi alla sua musica. Ma per sapere com’era il Rino ragazzo e il Rino lontano dalle luci della ribalta, abbiamo intervistato Domenico Messina, detto Mimì, che ha avuto il piacere di essere amico di Rino dai primi anni ’60 fino a quando ci ha lasciati, nel 1981.

Lo raggiungiamo al telefono, ci risponde da Castel Giorgio, un piccolo paesino in Umbria. 

Il seminario

Domenico ha la stessa età di Rino e la loro amicizia inizia al seminario della Piccola Opera del Sacro Cuore di Narni (in provincia di Terni). “Nessuno di noi voleva diventare prete” ci racconta Domenico e ci spiega che all’epoca a volte era l’unico modo per far studiare i figli delle famiglie più povere. Frequenteranno il seminario insieme dal ’63 al ’65. “Io e Rino eravamo un po’ pigri, non ci andava di fare sport come gli altri” e Rino ci viene descritto come un ragazzo già riflessivo, “con la testa tra le nuvole” e molto creativo.  

Dopo aver lasciato il seminario, Rino torna a Roma dalla famiglia. Si perdono di vista per qualche anno. Siamo intorno al 1967 quando Rino arriva in autostop a Castel Giorgio per trovare l’amico del seminario. Una visita inaspettata e gradita, i due passano una bella giornata insieme e si lasciano con l’intento di rivedersi a Roma. Ma Domenico non ha la possibilità di raggiungere facilmente la capitale e per qualche anno si perdono di nuovo di vista. Passano gli anni e Domenico si sistema, si trasferisce a Ravenna, lavora in un autonoleggio. In automobile ascolta un certo Rino Gaetano, ma ci racconta che proprio non sapeva chi fosse.

L’incontro a Bologna

Un giorno riceve una telefonata da Luciano, un altro amico che aveva frequentato il seminario di Narni con lui e gli dice ” Ma quel Rino Gaetano che canta, è quello che era al seminario con noi”, Domenico è incredulo, non lo riconosce e poi Rino non lo facevano nemmeno cantare nel coro, non può essere lui. Domenico, insieme alla moglie, confronta le foto del seminario e capisce che si tratta proprio di lui. Chiama la casa discografica RCA e riesce ad ottenere il numero di casa di Rino. Telefona e risponde la madre, chiede se Rino avesse frequentato da ragazzo il seminario di Narni e la madre conferma, ma adesso Rino non è in casa. “Gli dica che sono Domenico Messina, Mimì”. E Rino magicamente lo richiama dopo pochi minuti. I due amici di ritrovano, Rino doveva recarsi ad Imola pochi giorni dopo e si danno appuntamento a Bologna, Domenico lo va a prendere e da quel giorno non si sarebbero più lasciati. 

Riservato e generoso, era così l’amico Rino

Domenico descrive Rino come una persona timida, molto umile e molto riservata, anche quando era diventato un personaggio famoso. Non amava le luci della ribalta, non amava fare autografi e, a dir la verità, non amava nemmeno esibirsi in palcoscenico. “Me lo vedo ancora davanti agli occhi col suo sorriso beffardo”, dice Domenico. Ci racconta di averlo accompagnato in giro per l’Italia durante le sue esibizioni e le belle giornate passate insieme, delle quali custodisce gelosamente una serie di fotografie. Ricorda con piacere quando girava con Rino e, data la somiglianza, veniva scambiato per Antonello Venditti e Rino lo prendeva in giro e gli faceva fare qualche figuraccia al ristorante o quando si ritrovava ad autografare fotografie di Rino nel suo camerino perché lui non aveva voglia. 

Ma Domenico cambia tono quando parla di come Rino è stato in passato rappresentato in TV. Smentisce categoricamente gli abusi di alcool o droghe, la rappresentazione della vita dissoluta dopo la notorietà e l’agiatezza economica è assolutamente falsa ci dice. Rino era una persona semplice, una persona generosa e per me un grande amico, questo era Rino Gaetano.