Voti di scambio, arrestato consigliere comunale di Petrosino

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Voti di scambio, arrestato consigliere comunale di Petrosino

A patti con la mafia in cambio di voti. E’ questa l’accusa che ha fatto scattare le manette a Michele Buffa, 47 anni consigliere del Comune di Petrosino. Le indagini nascono sulla scorta delle ricerche di Messina Denaro e hanno fatto emergere una fitta rete di collaboratori del boss.

Nella giornata di ieri, i carabinieri del nucleo investigativo di Trapani hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della direzione distrettuale antimafia di Palermo nei confronti del noto consigliere comunale che, stando a quanto spiegano gli inquirenti, avrebbe promesso l’inserimento di alcune persone segnalate nell’elenco dei lavoratori socialmente utili in cambio di voti. 

Custodia cautelare in carcere anche per il pregiudicato Marco Buffa

Maggiore referente dell’indagato sarebbe stato Marco Buffa di 50 anni, condannato a 18 anni per associazione mafiosa e che tuttora sta espiando la sua pena in carcere dopo il suo arresto avvenuto a margine dell’operazione “Hesperia” che ha visto coinvolti oltre 35 persone presunti affiliati alle famiglie di Marsala, Campobello di Mazara e Castelvetrano. Quest’ultimo è stato raggiunto da un’altra custodia cautelare in carcere.

Michele Buffa indagato per scambio elettorale politico-mafioso, è ai domiciliari

Michele Buffa, ora ristretto ai domiciliari dovrà rispondere del reato di scambio elettorale politico-mafioso. Le indagini sono nate al fine di ricostruire la latitanza del boss Matteo Messina Denaro e hanno fatto emergere una fitta rete di collaboratori del superlatitante, oltre al ruolo di Marco Buffa e del consigliere comunale impegnati nell’organizzazione di una campagna elettorale gestita da Cosa Nostra in cambio di favori. 

Le intercettazioni degli incontri nella casa del suocero di Marco Buffa

Le indagini che hanno portato all’arresto dei Buffa, documentano i loro incontri come quello avvenuto l’8 giugno scorso a casa del suocero del capo decina di Petrosino. L’obiettivo è la stipula di un accordo tra il candidato Michele Buffa e il mafioso: “C’è la possibilità dei servizi sociali… tre o quattro ore al giorno”, come si evince dall’intercettazione. E ancora, Marco Buffa avrebbe precisato che l’impegno per raccolta dei voti avrebbe favorito la lista civica dell’allora candidato sindaco Giacomo Anastasi, il quale non risulta indagato, specificando che non avrebbe favorito l’avversario politico Roberto Angileri, di professione finanziere, in quanto avrebbe fatto mettere loro le manette. “Se sale Roberto Angileri… le manette ci fa mettere!” si legge dalle intercettazioni. Inoltre, Buffa avrebbe riferito al suo interlocutore che, nel caso in cui i candidati non avessero rispettato i patti, sarebbe stato disposto a rivelare tutti i loro accordi. 

Indagato anche il Presidente del Consiglio comunale

Nell’inchiesta, coordinata dalla direzione distrettuale antimafia risulta indagato anche il Presidente del Consiglio Aldo Caradonna che, stando a quanto trapelato dalle attività investigative degli inquirenti, anche lui avrebbe mantenuto rapporti con il pregiudicato Buffa.

“Ho appreso con stupore la vicenda giudiziaria che ha coinvolto il consigliere comunale Michele Buffa e il presidente del Consiglio comunale Aldo Caradonna, raggiunto da un’avviso di garanzia. Nell’esprimere la mia massima fiducia nella magistratura, prendo atto di quanto accaduto e spechespero che Michele Buffa e Aldo Caradonna possano dimostrare la loro estraneità ai fatti nelle sedi opportune”, spiega il sindaco di Petrosino, aggiungendo che questa vicenda giudiziaria non riguarda assolutamente le attività della sua amministrazione da sempre improntata nel rispetto della legalità.

Michele Buffa sospeso dalla carica di consigliere

Intanto, il consigliere comunale è stato sospeso dall’attuale carica rivestita. “A seguito dell’operaziuone condotta ieri dall’Arma dei Carabinieri di Trapani, per il reato di cui all’art. 416 ter c.p., il Prefetto di Trapani Filippina Cocuzza ha dichiarato la sospensione di diritto dalla carica del consigliere ai sensi dell’art. 11, comma 2, del D.Lgs. del 31/12/2021 n. 235”, si legge nella nota.