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Biennale di Venezia, “Abbiamo bisogno di cinema”

Venezia non è una città qualunque ma un’esperienza che ti avvolge con la sua fluidità. Un mondo parallelo, unico, dove le emozioni riaffiorano inattese e mistiche. Nei suoi labirinti di canali, dove si rincorrono le architetture del Palladio e i capolavori barocchi del Massari, l’arte diviene una componente essenziale alla quotidianità. Arte che si esprime attraverso la cultura, lo stile, e soprattutto il cinema. Questo scorcio d’estate come ogni anno la vede protagonista della Biennale. Questa edizione che si svolge dal 31 agosto al 10 settembre ha anche permesso il ritorno alla quasi normalità. È finalmente caduto un altro muro, quello anti Covid, che era stato posto davanti al red carpet per evitarne gli assembramenti, ma che di fatto limitava il contatto fra sogno e realtà.

Film ai margini dei sentimenti e della società 

Abbiamo provato a tracciare un profilo più intimo e profondo di questa kermesse, osservando le storie che ci vengono raccontate, la sensazione che si ha è quella di una minore leggerezza. Le commedie hanno lasciato spazio alla drammaticità della vita, scelta determinata forse anche da questi ultimi anni di pandemia. D’altronde questo festival come altri suoi simili appare una finestra spalancata sul mondo, dove si intravedono temi importanti da affrontare legati alla povertà, all’emarginazione, ma anche agli effetti climatici. Non si ha paura di scardinare i sentimenti, di indagarli attraverso i legami familiari, di raccontare i giovani attraverso storie di formazione con i loro turbamenti e la fretta di crescere.

La 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia incontra un anniversario importante: 90 anni dalla sua fondazione nel 1932, quando sulla terrazza dell’hotel Excelsior si tenne la prima edizione del più antico festival cinematografico del mondo. Poi, i fatti della storia gli hanno tolto 11 anni, se si conta il numero di edizioni realizzate.

Biennale del Cinema con maggiore presenza femminile 

Questa nuova edizione si contraddistingue anche per la nutrita presenza femminile a iniziare dalla presidente della giuria l’attrice Julianne Moore, da Penelope Cruz protagonista di due pellicole “L’immensità” di Emanuele Crialese e “On the Fringe” di Juan Diego Botto, da Cate Blanchett con il film “Tar” in cui si confronta con il ruolo di una direttrice d’orchestra, da Tilda Swinton con “The Eternal Daughter”, con il doppio ruolo di madre e di figlia, e Ana De Armas con “Blonde” in cui racconta l’eterna Marylin Monroe, senza voler dimenticare l’attrice Catherine Deneuve che ha ricevuto il Leone d’Oro alla carriera (attribuito anche a Paul Schrader, regista de Il collezionista di carte, First Reformed, Il bacio della pantera, American Gigolo e sceneggiatore di Toro scatenato, Taxi Driver, Complesso di colpa, Yakuza).

Calato il sipario sulla manifestazione, resta il messaggio inaugurale della madrina Rocio Munoz Morales: “Da domani non esisterà più il cinema. Pensate se i giornali aprissero con questo titolo, sarebbe il panico. Forse non ce ne rendiamo conto ma la nostra vita sarebbe totalmente vuota. Per questo siamo qui, di nuovo in tanti, al Lido, perché abbiamo bisogno del cinema e delle sue storie”.

Analisi di genere

Titoli a regia maschile: 2517 (68,8%)

Titoli a regia femminile: 1097 (30,0%)

Titoli a regia altro: 43 (1,2%)

Neutralità carbonica della Biennale

I luoghi della Biennale e della Mostra in particolare sono già oggetto, e ancor più lo saranno nei prossimi anni, di impegnativi investimenti in infrastrutture e aggiornamento tecnologico, non ultimi quelli destinati al raggiungimento della neutralità carbonica, obbiettivo primario fin dal 2020 che ha già portato a risultati concreti, quali l’approvvigionamento energetico solo da fonti green e compensazioni economiche sulla base della raccolta dati di emissione di CO2 in tutte le nostre manifestazioni. 

Tutto questo grazie ai fondi collaterali al PNRR, che sono stati destinati alla Biennale su un programma a favore del potenziamento delle proprie attività e della ristrutturazione di importanti siti cittadini, quali l’Arsenale, il Lido, Forte Marghera e il Parco Albanese alla Bissuola a Mestre.

Biennale d’Arte, Lingua Italiana dei Segni per visitare la mostra: è la grande novità di quest’anno 

La Biennale d’arte intitolata Il Latte dei sogni sarà visitabile fino al 27 novembre. Tra le grandi novità di quest’anno, ci sono i percorsi di visita guidata nella lingua dei segni italiana (Lis). Sono previsti inoltre percorsi dedicati ad un pubblico ipovedente o non vedente, con focus su aspetti linguistici e di contenuto e vi sarà inoltre la possibilità di svolgere attività educational in Lingua Italiana dei segni (LIS).