Codice rosso: avrà la precedenza su tutto, per il tribunale di Vicenza

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Codice rosso: avrà la precedenza su tutto, per il tribunale di Vicenza

I femminicidi preoccupano molto e così i processi per codice rosso avranno una corsia preferenziale al Tribunale di Vicenza

Ogni 3 giorni in Italia una donna viene uccisa. A confermarlo sono i dati contenuti nel Dossier annuale del Viminale che comunica che negli ultimi 12 mesi (1 Agosto 2021- 31 Luglio 2022) sono state ben 125 le donne uccise contro le 108 del medesimo periodo precedente. Se, invece, si guarda esclusivamente al 2022, il report emesso dal Ministero dell’Interno ci comunica che dal 1 Gennaio al 4 Settembre 2022 su 204 omicidi 78 delle vittime erano donne, tra queste 68 sono state uccise all’interno di contesti familiari/affettivi; per 41 di esse il loro omicida era il proprio partner. Delitti, questi, la cui causa scatenante è perlopiù la non accettazione da parte dell’uomo della fine della relazione sentimentale che la donna decide di terminare.

I femminicidi, quei reati che avvengono dentro le mura di casa

Divorzi e separazioni che il partner maschile non riesce ad elaborare e ad accettare in quanto, come già analizzato nei nostri molti articoli dedicati alle donne, concepisce la fidanzata, o la moglie, come una proprietà da gestire e controllare. Oltre a questo fattore, anche la “gelosia” è una delle cause principali per cui le donne italiane trovano la morte per mano del proprio compagno; un’idea del possesso che trova riscontro nello stalking e nello cyberstalking, pratiche molto comuni nel nostro Paese.

I frequenti, troppi, femminicidi che in questo anno hanno riempito le nostre cronache avevano però un elemento in comune: l’uomo, il partner o l’ex compagno che fosse, avevano già, durante la relazione sentimentale, manifestato comportamenti violenti, gelosi e persecutori, per questo le donne, nella maggior parte dei casi, avevano sporto denuncia e chiesto l’intervento delle autorità. Ogni storia è diversa, racchiude in sé un dramma tutto personale e la sofferenza vissuta da ciascuna di queste donne non può essere generalizzata, resta il fatto che, considerato l’esito, le misure prese per proteggerle e tutelarle non si sono rivelate sufficienti.

Per questi motivi il decreto emesso i giorni scorsi dal Presidente del Tribunale di Vicenza, Alberto Rizzo, e cofirmato dal Presidente della sezione penale, il Giudice Lorenzo Miazzi, è di un’importanza fondamentale.

Priorità ai processi per codice rosso nel nuovo decreto del Tribunale di Vicenza

Con questo decreto i processi per codice rosso (maltrattamenti e violenze in famiglia, stalking), per intenderci tutti quei reati inquadrati all’interno dei reati di genere e di violenza domestica, a Vicenza, disporranno di un binario preferenziale e più veloce rispetto agli altri procedimenti. Un’azione che serve per accelerare i tempi, spesso lenti, del nostro sistema giudiziario che nella violenza domestica e di genere possono rivelarsi fatali, e soprattutto per evitare che la vittima continuai a subire  persecuzioni e/o violenze che possono perpetuarsi in attesa del processo. Per rendere effettivo tutto ciò: alle udienze per i processi di questo tipo di reati non potranno essere concessi rinvii, se non quelli previsti dalla legge, mentre quelli chiesti dalle parti andrebbero evitati o comunque, se accolti, essere di brevissima durata. Sarà, inoltre, predisposto un calendario in modo che le parti conoscano la durata del processo e la data della sentenza, un particolare non indifferente, visto che l’attesa della sentenza può provocare instabilità psicologica ed emotiva nelle vittime. Oltre a questo è prevista la composizione di un team di magistrati e personale amministrativo, formato rispettivamente da: un collegio per i processi, tre giudici monocratici, due funzionari e un cancelliere esperto.

Un decreto che risponde a un’emergenza

Un provvedimento che cerca di rispondere ad un’emergenza sociale che avanza e a cui non dobbiamo abituarci e rassegnarci. In Veneto, ad esempio, tra il 1 Gennaio e il 14 Giugno 2022, si sono verificati 7 femminicidi. Se con l’introduzione del Codice Rosso (L.19 luglio 2019, n. 69) si era data la precedenza nelle indagini per i reati di violenza domestica o di genere, sollecitando l’intervento diretto e tempestivo del Pubblico Ministero; il decreto del Tribunale di Vicenza punta invece l’attenzione sulla fase processuale che, per qualsiasi tipo di reato, e quindi maggiormente per i reati da codice rosso, si presenta ancora troppo lenta.