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Il Superbonus 110% serve o no? Ecco i numeri aggiornati


Uno studio snocciola le cifre dell’operazione (che sembra positiva): 180 miliardi di investimenti, risparmio energetico e 51 miliardi di detrazioni fiscali

Il Superbonus 110%, misura governativa introdotta nel 2019 per incentivare le ristrutturazioni edilizie in Italia (soprattutto delle abitazioni civili e dei condomini), in tre anni ha attivato investimenti per oltre 180 miliardi di euro. Lo sostiene uno studio della Federcepicostruzioni (associazione datoriale nata nel 2017 alla quale sono iscritte 10mila aziende).

Superbonus, affari e occupazione

Grazie proprio al grande volume di questi nuovi investimenti i posti di lavoro, che si calcola siano stati attivati nel Paese, sono quasi un milione (precisamente 922.300). Dunque si tratta di numeri davvero importanti che evidenziano effetti positivi per tutta la nostra economia, al di là delle polemiche e delle truffe che in circa tre anni hanno caratterizzato uno dei provvedimenti strategici emanati dal governo. 

Superbonus, risparmio energetico

Un ulteriore dato,  che va a suffragare l’utilità del Superbonus, è relativo all’energia elettrica. Almeno 12 milioni di euro sarebbe la cifra risparmiata complessivamente sulla bolletta (ovvero: circa 500 euro in media a famiglia). Al risparmio energetico, inoltre, si aggiunge anche un minore inquinamento visto che in atmosfera la quantità di CO2 immessa si è ridotta di oltre 1,4 milioni di tonnellate. 

“Lo studio – ha commentato il presidente di Federcepicostruzioni, Antonio Lombardi – conferma l’enorme valenza strategica del Superbonus, confermandone l’importanza, non solo per l’edilizia, ma per l’intera economia del Paese”.

51 miliardi di euro in detrazione fiscale

Sempre dallo studio di Federcepicostruzioni emerge che 51,2 miliardi di euro è la cifra di investimenti ammessi a detrazione fino al 30 settembre 2022 (e per il 68,9% si tratta di lavori già conclusi, secondo i dati ENEA).

Tornando invece alla somma in miliardi di euro (181), investita complessivamente grazie al provvedimento governativo, la stessa risulta così articolata: 81 mliiardi per effetto diretto (spesa aggiuntiva determinatasi nel comparto e nell’indotto per la nuova domanda generatasi per semilavorati, prodotti intermedi e servizi); 36 miliardi per effetto indiretto e 63 miliardi per effetto indotto (maggiori retribuzioni e quindi maggiori consumi con conseguenti incrementi della produzione per fronteggiare la nuova domanda).

Il Superbonus per il nuovo governo

Di tutti questi numeri così aggiornati dovrà tenerne conto anche il nuovo governo che guiderà il Paese di qui a qualche giorno. In campagna elettorale il Superbonus è stato al centro di accese polemiche tra partiti e candidati.  

Stando alle posizioni assunte da Fratelli d’Italia e da Giorgia Meloni (premier in pectore) la misura non verrà abolita ma sicuramente sarà oggetto di riforma, facendo riferimento a due priorità: che i lavori riguardino la prima casa e che il beneficio fiscale non superi la soglia dell’80%. Non resta che aspettare l’insediamento del nuovo esecutivo per capire realmente quali azioni intraprenderà sul settore edilizia e costruzioni. 

Guarda video sul Superbonus spiegato in tre minuti https://youtu.be/t5a1vZf3tVI