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Casa Leopardi apre all’arte contemporanea

Al via la mostra “Io nel pensier mi fingo”, dal 16 ottobre al 30 gennaio 2023

Nasce una challenge, si direbbe oggi, a colpi di pennello: partendo da uno struggente verso de L’infinito (1819), artisti nati tra gli anni Trenta e Novanta del secolo scorso che si confrontano oggi con la figura di Giacomo Leopardi. Per continuare la festa dei 200 anni di una delle poesie più amate della letteratura italiana, iniziata due anni fa, la famiglia Leopardi annuncia Io nel pensiero mi fingo.  Si tratta della prima mostra del ciclo InterValli con la quale, uno dei luoghi più prestigiosi della cultura italiana, si apre all’arte contemporanea. 

Arte contemporanea in Biblioteca Leopardi

Gli spazi della Biblioteca Leopardi, teatro dell’esposizione temporanea, sono luoghi vivi, non soltanto per il pubblico che ne fruisce o gli studiosi che ne consultano le opere, soprattutto perché hanno continuato a produrre cultura nel rispetto dello spirito che li ha visti nascere. Ciò che ha sempre contraddistinto l’opera svolta dalla famiglia Leopardi, sin dal gesto rivoluzionario del conte Monaldo, padre del Poeta, di aprirne le sale ai cittadini nel 1812 è quello di rendersi luogo di scoperta, territorio libero per un dialogo sul senso stesso della vita. Con questo spirito Io nel pensier mi fingo vuole essere un dono ai visitatori di Casa Leopardi, l’occasione per permettere loro di scoprire la connessione fra discipline all’apparenza distanti, come la letteratura e l’arte visiva”, così racconta Olimpia Leopardi la mostra ospitata nella celebre Biblioteca, a Recanati.

Io nel pensiero mi fingo, ecco gli artisti in mostra

Curata da Antonello Tolve l’esposizione Io nel pensiero mi fingo offrirà nelle sale della Biblioteca una selezione di opere di Tomaso Binga, Jeanne Gaigher, H.H. Lim, Maurizio Mochetti, Melissa Lohman, Patrizia Molinari, Adrian Tranquilli e Narda Zapata. “La forza evocativa del pensiero che si finge, diventa in questa esposizione spazio in cui la ragione lascia il posto all’immaginazione” spiega proprio il curatore.

In merito alla forza dell’immaginazione e dell’illusione Giacomo Leopardi scrive in una pagina dello Zibaldone di pensieri datata 30 novembre 1828:All’uomo sensibile e immaginoso, che viva, come io sono vissuto gran tempo, sentendo di continuo ed immaginando, il mondo e gli oggetti sono in certo modo doppi. Egli vedrà cogli occhi una torre, una campagna; udrà cogli orecchi un suono d’una campana; e nel tempo stesso coll’immaginazione vedrà un’altra torre, un’altra campagna, udrà un altro suono. In questo secondo genere di obbietti sta tutto il bello e il piacevole delle cose“.
@photo Casa Leopardi