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Italia, l’ultima “polaroid” demografica

Scendiamo sotto quota 59 milioni. Ed è record di italiani all’estero, sono quasi sei milioni. Vediamo quali sono i Comuni più giovani, più “mascolini” e dove si vive di più.

A perdere residenti sono i due terzi dei Comuni, soprattutto i più piccoli, quelli sotto i 5 mila abitanti. Le città sopra i 100 mila abitanti, invece, crescono, almeno nella metà dei casi. È quanto ci viene riferito dell’ultima Italia censita*.

Il Comune più piccolo

Il Comune più grande si conferma quello di Roma, una caput mundi che ospita 2 milioni 755 mila abitanti.

Il più piccolo è Morterone, in provincia di Lecco. Avendo più località – quasi una cinquantina elencate nello Statuto comunale – rispetto agli abitanti che sono 31, ha certamente qualche località completamente disabitata.

Il Comune con maggiore “mascolinità” (l’indice)

Il Comune con il rapporto di mascolinità più alto è quello di Salza di Pinerolo, in provincia di Torino: è 191,3, il che vuol dire che ogni 100 femmine ci sono 191,3 maschi. In pratica vi abitano 44 uomini e 23 donne. Quello con il rapporto di mascolinità più basso è Montebello sul Sangro, in provincia di Chieti, con 68 maschi ogni 100 donne.

Poi, spicca il Comune di Moncenisio, sempre in provincia di Torino, per avere avuto il maggior incremento di popolazione da un anno all’altro, a cui si unisce l’altro primato che è quello del maggior incremento di residenti italiani rispetto all’anno precedente. Parliamo di 49 persone di questo borgo che si sviluppa lungo la via Francigena, vicino al Colle del Moncenisio, collaterale alla Valle di Susa. Il Comune che ha fatto registrare, invece, il maggior incremento di residenti stranieri è Conte Tesino, in provincia di Trento. 

Il Comune più giovane e il Comune più vecchio

Infine, abbiamo il Comune con l’età dei residenti più giovane che è in provincia di Caserta: Orta di Atella con una media di 36,9 anni. Il Comune più “vecchio” risulta Ribordone, nel torinese, con 65,5 anni di media.

I mesi in cui si muore di più 

Veniamo ai decessi, in un anno abbiamo registrato nel nostro Paese 715 mila morti. Il più alto numero si è registrato nei mesi più freddi, ossia gennaio e dicembre, e nei mesi più caldi, luglio e agosto. Quella che si chiama “speranza di vita alla nascita” migliora per gli uomini, prospettando quattro mesi in più, si passa così a un valore di 80,6 anni di vita media (per gli uomini) e si confermano gli 84,8 anni per le donne, per le quali l’età media rimane la stessa dell’anno precedente. 

Dove si vive di più 

Quella di Trento è la Provincia con la speranza più alta, le donne oltre gli 86 anni e gli uomini oltre gli 82. La Campania resta la regione dove si vive meno a lungo. La speranza di vita alla nascita è di 79 anni per gli uomini è di 83,1 per le donne.

Le nascite e l’età media al parto

Cala ancora il numero medio di figli per donna, ora è pari 1,24 che il nuovo record negativo di natalità. L’età media al parto rimane stabile rispetto all’anno prima pari a 32,4 anni. L’età media alla nascita del primo figlio si attesta a 31,6 anni.

Gli italiani residenti all’estero 

Questo è il dato più sorprendente dell’ultima fotografia del Paese. Sono quasi 6 milioni gli italiani residenti all’estero di cui più della metà è concentrata in Europa. Due milioni in più rispetto a vent’anni fa. Infatti la variazione che si registra dal 2003 è quasi un raddoppio: +53,4%. L’età media dei nostri concittadini che risiedono in altri Paesi è di 48 anni. 

*Istat, 18 dicembre 2023, Popolazione residente, Anno 2022

https://www.istat.it/it/censimenti/popolazione-e-abitazioni