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Oblio oncologico, una legge di civiltà


Finalmente accendere un mutuo, adottare un bambino, partecipare ad un concorso non sarà più un miraggio per tutte quelle persone che sono guarite da un tumore.

Un lungo applauso di tutti i senatori, in piedi, subito dopo la proclamazione dell’approvazione all’unanimità del provvedimento, ha ritmato l’orgoglio di chi era consapevole d’aver appena permesso di compiere un passo di civiltà al proprio Paese. Accendere un mutuo, adottare un bambino, partecipare ad un concorso non sarà più un miraggio per tutte quelle persone che sono guarite da un tumore. È quanto prevede la legge sull’oblio oncologico, che ha ricevuto il via definitivo dall’Aula di Palazzo Madama il 5 dicembre 2023, dopo un percorso di sintesi e dibattito fra le diverse proposte e che ha portato al testo unitario, con prime firmatarie le On. Maria Elena Boschi e Patrizia Marrocco. Accolte tutte le raccomandazioni del Piano Europeo contro il cancro, le aspettative degli oncologici e soprattutto le speranze di tanti ex pazienti.

Meno discriminazioni per almeno un milione di pazienti

Si stima sia di almeno un milione di persone la platea di beneficiari del pacchetto di tutele della dignità e dei diritti, messo a punto per contrastare discriminazioni e iniquità nei progetti di vita e nella quotidianità. Le misure del provvedimento si applicano a coloro che, dichiarati guariti, abbiano concluso i trattamenti di cura da almeno dieci anni, senza episodi di recidiva.

L’intervallo di tempo è ridotto a cinque anni, nel caso la patologia oncologica sia stata diagnosticata entro il ventunesimo anno di età. Tutti questi cittadini avranno il diritto di non fare più menzione dell’esperienza di malattia attraversata né di subire indagini in merito.

Al Garante per la Protezione dei dati personali è stato affidato il compito di vigilare sulla corretta applicazione delle disposizioni. Sino a pochi mesi fa, questo importante segmento della nostra popolazione era discriminato nell’accesso a diversi servizi, non solo nell’ambito delle stipule bancarie, finanziarie e assicurative.

Oblio oncologico, finalmente una legge di civiltà 

La norma appena approvata infatti, esce da questo perimetro, configurandosi come una delle più avanguardiste al mondo del suo genere, sino a predisporre solide tutele anche nell’ambio professionale e concorsuale. Lo ha precisato Francesco Perrone, il Presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica, dopo averla definita un “legge di civiltà” facendo eco alla definizione attribuitale dal Ministro per la Salute, Oronzo Schillaci.

La legge italiana è pertanto la più avanzata rispetto a quelle di altri Stati che avevano legiferato su questo tema. E ci ricorda che il cancro non deve più spingere nessuno ai margini della società e della comunità in cui vive, riconoscendo per legge la guarigione sociale, oltre a quella clinica. È importante d’ora in poi che questa legge venga conosciuta e applicata, a partire delle persone coinvolte e dalle loro famiglie, ma non solo.

Per questo motivo il nostro giornale ci ha tenuto a dedicarvi questo spazio di approfondimento e ci tornerà spesso.