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Boldini, il pittore influencer della borghesia francese

I ritratti delle donne parigine esposti a Bologna, a Palazzo Albergati

Fa i bagagli e va via da una Ferrara che è bella stretta fra Chiesa, francesi e austriaci, per ritrovarsi a essere uno dei pittori più amati di Parigi, dalla borghesia. Siamo in piena Belle époque. Definito canaglia, se non carogna, alto 1,53, dimostra una personalità artistica, e non solo, che travalica il naturalismo e il verismo dei macchiaioli con cui era venuto a lungo in contatto a Firenze. Giovanni Boldini (1842-1931), come un moderno influencer, comincia giovanissimo con il primo selfie, il suo bellissimo autoritratto, realizzato a 14 anni, che è anche l’ovale che apre la mostra a Bologna, a Palazzo Albergati. 

Poi, gioca con alcuni paesaggi di maniera e alcuni ritratti all’aperto, come quello del Marchesino a Versailles (1876) che, con il suo abitino color pink, fa impallidire ogni discussione sulle identità sessuali. Per poi arrivare a raffigurare Berthe, sua modella e compagna a Pigalle, con la quale avvia la ritrattistica di esaltazione della figura femminile, affascinante, che non ha paura di mostrarsi attraente. E che, in qualche modo, comincia ad ammiccare a quell’emancipazione che si affaccerà all’inizio del XX secolo. 

Le donne ritratte da Boldini

Non sono più le bellezze eteree, dai colori chiari che rievocano le caratteristiche della Vergine e, comunque, di un modello di donna immacolata. Hanno i capelli mori, le sopracciglia ben marcate, lo sguardo molto presente. Tra questi ritratti, resterà esemplare quello che realizzerà molti anni dopo, già a inizio Novecento, su commissione di Ignazio Florio. Ritrae la moglie di questi, donna Franca Florio che è considerata la regina dei salotti palermitani. Il marito arriva a definirne non opportuno l’effetto, la spallina che cade, il busto avvenente e altro ancora, Le correzioni richieste da Florio arrivano dopo vent’anni e non sono si possono nemmeno ritenere tali, visto che l’abito si accorcia a lasciare scoperte le caviglie.

Da Maison Goupil alla contessa De Rasty

A Parigi, il suo successo passa per Maison Goupil. Essere acquistati dal mercante Goupil significa guadagnare, essere à la page. Si afferma nei salotti della Parigi bene, ritraendone le donne, con profonde scollature e forme sinuose, con il tratto caratteristico della sua pennellata nervosa che comincia a destrutturare. Dimostra così di non farsi nemmeno troppo distrarre dall’affermazione della fotografia, tipica di quell’epoca che vede la tecnica fotografica spopolare nei ritratti della borghesia. Boldini, incurante di tutto ciò, è lanciatissimo, i parigini benestanti non lesinano nell’investire sulla bellezza della propria donna, sull’immagine, e gli commissionano instantanee con filtri ed effetti, si direbbe oggi. Ritratte, diventano tutte ammalianti. Il pittore in carriera lascia Berthe per frequentare la contessa De Rasty che egli ritirae persino coricata. 

Di lui, sembrano non rilevare nemmeno i modi non troppo gentili. Con i colleghi – anche gli italiani, lontani da casa come lui, quale Zandomeneghi – sgomita, non va troppo per il sottile. Con le ricche donne che ritrae non mostra troppa accondiscendenza, tutt’altro. Si dice ancora oggi “Nessuno ha saputo fa star sedute le persone come Boldini”. Eppure le raffigura tutte affascinanti e forse questo basta. (dlc)