Treni in Sicilia, Trapani-Ragusa in 13 ore

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Treni in Sicilia, Trapani-Ragusa in 13 ore

Abbiamo fatto un “viaggio” tra i pendolari per farci raccontare i loro spostamenti, da Palermo-Catania in cinque ore alla linea Trapani Ragusa, circa 300 km, 4 cambi, 50 passaggi a livello e 48 stazioni in 13 ore.

Tratta Palermo-Catania: un viaggio in treno che dura più di cinque ore. E’ questa la realtà che vive il territorio siciliano, alle prese con infrastrutture ferroviarie non efficienti che molto spesso creano disagi tra i pendolari, costretti a spostarsi per lavoro da un estremo all’altro dell’isola.

Linee ferroviarie, Sicilia ancora lontana dall’alta velocità

Per viaggiare dal capoluogo siciliano e recarsi a Catania, per esempio, prendiamo l’intercity delle 7:05 per giungere a Messina verso le 9:55. Successivamente, saliamo su un regionale e arriviamo nella città etnea alle 12:13 con un tempo stimato di circa 5 ore e 8 minuti. Un vero e proprio calvario che i cittadini sono costretti a sopportare per spostarsi in Sicilia utilizzando il mezzo che, apparentemente, dovrebbe essere più veloce.

Notevoli ritardi sulla tratta Trapani – Ragusa, la testimonianza di un pendolare

Sono tanti i ritardi che si verificano sulle tratte ferroviarie. Basti pensare a quella che porta a Dittaino, in provincia di Enna, dove i treni fanno la loro fermata e subito dopo bisogna prendere un autobus a causa di linee interrotte per ristrutturazione. Così facendo viene impiegato un tempo di 3 ore e 38 minuti. Con treni così lenti in Sicilia e con infrastrutture ancora da definire, verrebbe più semplice prendere un mezzo su ruote che riesce a percorrere circa 200 km in meno di tre ore, in autostrada, traffico permettendo naturalmente.

E ancora, la linea Trapani  – Ragusa, circa 300 km di distanza, 4 cambi, 50 passaggi a livello e 48 stazioni da passare per un totale di 13 ore e mezza di viaggio. La testimonianza arriva da un impiegato del Cnr di Mazara del Vallo: da 39 anni sale sul Regionale 21858, ogni mattina alle 6:50 e impiega circa 4 ore per arrivare a Palermo che è solo una prima tappa. Dal 2013 la linea ha subito una frana e i lavori per il ripristino del tratto devono ancora iniziare. Da quel giorno, il treno passa dalla vecchia linea effettuando 18 fermate fino a Piraineto e subito dopo, Paceco, Marausa, Mozia-Birgi, dove il convoglio ferroviario si ferma a circa 4 minuti dall’aeroporto di Trapani. Stazioni che restano frequentate da pochissimi pendolari.

L’intervento del Comitato Pendolari Siciliani

Questo non è l’unico campanello d’allarme giunto da uno dei tanti viaggiatori. Dalla Sicilia, pendolari avanzano il loro malcontento sulla mancanza di treni ad alta velocità almeno tra le maggiori città dell’isola come Palermo, Catania e Messina. La Sicilia continua a rimanere ancora indietro rispetto al resto d’Italia e a renderlo noto è il presidente del Comitato Pendolari Siciliani Giosuè Malaponti: “Tutti parlano di alta velocità a destra e manca, ma in Sicilia per le opere che sono in esecuzione l’alta velocità è e resta una chimera se non verranno riviste le gallerie perché i Frecciarossa non potranno mai transitare sulla Messina-Catania-Palermo. Per le gallerie ci vuole tutta un’altra progettazione e mi risulta che tutto questo non è ancora previsto”.

Non va dimenticata la tratta più percorsa dai pendolari, ovvero, la Trapani – Siracusa. In questo caso, vengono impiegati almeno 12 ore e 4 cambi. Una problematica che non potrà essere risolta in tempi brevi visto che il Pnrr non ha i fondi necessari per finanziare interventi strutturali sulle linee ferroviarie perché destinati ad altri usi. Resta comunque il fatto, che altre risorse finanziarie potrebbero derivare da una nuova legge di bilancio.

I dati di Legambiente

Analizzando gli ultimi dati raccolti, in Sicilia corrono quotidianamente circa 500 convogli ferroviari e l’isola ha a disposizione oltre 122 treni. Tuttavia, alcune situazioni restano ferme al palo. Basta ricordale che dal 2013 è chiusa la linea ferroviaria Palermo – Trapani o la Caltagirone – Gela. Stando ai dati elaborati da Legambiente, infatti, la Catania – Caltagirone ha subito numerosi ritardi nel 2022 e risulta essere tra le peggiori d’Italia, nonostante i viaggiatori hanno potuto notare un rincaro nei prezzi dei biglietti. Il tratto Caltagirone – Gela, invece, chiuso dal 2011 a causa del crollo di un viadotto, non è ancora stato ripristinato a distanza di 12 anni e tutt’ora non sono previsti finanziamenti per l’intero ammodernamento della linea ferroviaria.