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Elon Musk ha comperato Twitter, zone d’ombra in alcuni passaggi della trattativa

di Silvia Cegalin

Il 2022 sarà ricordato come l’anno di Elon Musk, tra gli uomini più ricchi al mondo, Ceo di Tesla e SpaceX, e che non necessita di presentazioni. È il 25 Aprile, infatti, quando Musk acquista Twitter, diventando l’unico proprietario del social network cinguettante.

Ma qual è lo scenario che può verificarsi nell’aver concentrato nelle mani di solo uomo, miliardario e con aziende quotate in borsa, la guida di una piattaforma di informazione? Sono trascorsi pochi giorni dal deal, ma in molti esprimono già preoccupazione perché il potere monopolistico, soprattutto nel settore massmediatico, può condurre, oltre ad un conflitto di interessi, a risultati che possono rivelarsi pericolosi per il mantenimento di una comunicazione trasparente.

Le zone d’ombra di Elon Musk emerse nella trattativa di acquisto

Trasparenza è anche la parola chiave che dovrebbe essere alla base di qualsiasi trattativa commerciale eppure, nella compravendita di Twitter, il comportamento di Elon Musk è stato talvolta contraddittorio e non proprio limpido.

È il 14 Marzo (la notizia diverrà pubblica il 4 Aprile) quando Musk acquista la quota del 9,2% di Twitter, diventando il maggiore azionista individuale della società, ed è qui che si assiste alla prima incongruenza da parte di Musk. L’imprenditore invia alla SEC (Securities and Exchange Commission) una dichiarazione di proprietà con il modulo 13G, usato per chi detiene una partecipazione passiva. Una “svista”: Musk si corregge, si definisce quindi investitore attivo e invia  il modulo corretto 13D rivelando, inoltre, che nella precedente dichiarazione il numero di azioni  era inesatto.

Un errore che si aggiunge a un altro errore: Musk avrebbe dovuto presentare la domanda entro il 24 Marzo, ma la notifica alla SEC giunge soltanto il 4 Aprile (mentre la correzione il 5), un periodo, questo, che gli ha permesso di acquistare azioni aggiuntive (circa il 4%) ad un prezzo inferiore, prima del picco in borsa di Twitter del 4 Aprile scatenato proprio dalla notizia che comunica che Musk è diventato azionista della società.

Nel frattempo il comportamento di Musk continua ad essere ambiguo: è azionario di una società che si permette di criticare utilizzando Twitter stesso. Già, perché secondo Musk, Twitter non permette una totale libertà di parola, il free speech come scrive lui, facendo emergere in questo periodo l’intenzione di fondare un proprio social o, addirittura, di acquistate Twitter.

L’azienda allora corre ai ripari e offre a Musk una posizione nel Consiglio di amministrazione, posizione che per novanta giorni impedirebbe all’imprenditore di superare il 14,9% di azioni possedute; un ruolo che prima sembra essere accettato da Musk, come conferma lo stesso Ceo di Twitter Parag Agrawal, per poi essere smentito.

Nello stesso periodo Musk lancia un’offerta per comperare ogni singola azione di Twitter, la società risponde rendendo l’acquisizione più cara, aumentando il numero di azioni in circolazione che dovrebbero scoraggiare l’acquirente dal completare l’operazione (tecnica di difesa conosciuta con il nome di poison pill).

Una mossa che però non spaventa Musk, le negoziazioni dunque proseguono e il 25 Aprile si giunge all’accordo: Twitter viene venduto a Musk per 44 miliardi di dollari, 54,2 dollari per azione in contanti, con un prezzo di acquisto che rappresenta un premio del 38% rispetto al prezzo di chiusura delle azioni di Twitter del 1º Aprile 2022.

Come cambierà Twitter con l’ingresso di Musk?

In Twitter Elon Musk ha un seguito di ben 83 milioni di follower, i suoi estimatori vedono in lui l’incarnazione di chi ce l’ha fatta, del visionario sfrontato, mentre i suoi storici problemi con il SEC, le accuse di insider trading e gli incidenti causati dagli autopilot delle Tesla sono lasciati sullo sfondo.

Da sempre Elon Musk si erige a paladino della libertà di espressione, criticando aspramente le forme di censura, e sono proprio questi i suoi propositi per la fondazione di un nuovo Twitter.

Se fino ad ora questo social network si era caratterizzato per aver contrastato fake news o post volutamente propagandistici (pensiamo in tal caso all’espulsione di Donald Trump), con l’ingresso di Musk questo scenario potrebbe cambiare. La prima a subire una mutazione potrebbe essere la moderazione dei contenuti con regole di violazione degli standard della community meno rigide, una possibilità che fa temere che Twitter si trasformi in un social con contenuti offensivi, illegali e pericoloso per i minori.

In parallelo ci si sta chiedendo perché Musk abbia comperato Twitter, credere che lo abbia fatto per un desiderio di lasciare agli utenti una “maggior libertà” è alquanto ingenuo, più realistica è invece l’ipotesi che Twitter divenga un canale per aumentare il suo pubblico acquirente e in contemporanea controllare i suoi competitor, inoltre Musk potrebbe dettare tendenze che, non serve nemmeno precisarlo, potrebbero riguardare i suoi prodotti.

Intanto c’è chi sta pensando di emigrare verso Mastodon, l’alternativa a Twitter.