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Halloween alla base americana di Camp Darby

di Dania Ceragioli

Pisa – Il ritorno alla normalità è lento, ma dopo gli effetti devastanti di una pandemia anche poter festeggiare Halloween è una grande conquista. Siamo nella base militare di Camp Darby. Il meteo è perfetto per una giornata all’insegna del divertimento all’aria aperta e l’immancabile odore di carne alla brace è già diffuso attorno. Trick or treat (dolcetto o scherzetto) sarà sicuramente la frase più pronunciata dai bambini che si stanno già preparando alla ricerca delle numerose postazioni, disposte strategicamente, per raggranellare qualcosa da portare a casa. Oggi alla base americana di Camp Darby, situata fra Pisa e Livorno, la festa più spaventosa dell’anno coinvolgerà grandi e piccini delle famiglie dei militari. D’altronde Halloween continua a essere una delle feste più importanti per gli americani. 

Halloween, come nasce la festa

Importata nel Nuovo Mondo dagli irlandesi quando, a causa di una grande carestia avvenuta fra 1845 e il 1849 vi si recarono in massa, ha origini antichissime. Sembra corrispondesse al loro capodanno celtico chiamato Samhain, che veniva appunto celebrato il 31 ottobre. La morte era il suo tema predominante, in sintonia con ciò che stava avvenendo in natura. L’avvento dell’oscurità e tutto che apparentemente si fermava e moriva. La ricorrenza veniva contraddistinta dal colore arancio per ricordare la mietitura e dal nero che simboleggiava le tenebre. L’etimologia della parola pare invece provenire da All Hallowed Eve che significa “vigilia di tutti i santi”, la cui abbreviazione avrebbe appunto definito la parola Halloween. La tradizione di spostarsi di casa in casa a chiedere dolcetti invece sembra richiamare una tradizione dei primi Cristiani, che vagando fra i villaggi cercavano di elemosinare un po’ di dolci, in cambio di preghiere in suffragio dei parenti defunti per la commemorazione del 2 novembre. Gli irlandesi, quando si trasferirono in America, portarono con sé anche alcune leggende legate a questo giorno. 

La zucca per Halloween, il significato dalla leggenda di Jack o’lantern

La più famosa è sicuramente quella di Jack o’ lantern. Si narra che questo fabbro nella notte di Halloween avesse incontrato il diavolo in un pub e lo avesse imbrogliato con uno stratagemma, facendogli credere che gli avrebbe venduto la sua anima in cambio di un’ultima bevuta. Venne stipulato un patto che Jack non onorò mai e quando questo morì, a causa della sua vita dissoluta, non venendo ammesso al Regno dei Cieli, fu costretto a bussare alle porte dell’Inferno. Il Diavolo lo rispedì indietro tirandogli un tizzone ardente che Jack utilizzo per ritrovare la strada da cui era venuto e, affinché non si spegnesse a causa del vento, lo riparò sotto una rapa che stava mangiando. Da allora Jack è costretto a vagare con il suo lumino in attesa del giorno del Giudizio e rappresenta tutte le anime dannate ed errabonde. Essendo le rape non troppo diffuse in America, per i festeggiamenti vennero sostituite dalle più comuni zucche commestibili, su cui ancora oggi è tradizione intagliare la faccia del vecchio ubriacone.

Ma ritorniamo alla nostra festicciola! La celebrazione ha inizio nella libreria dell’istallazione dove un “narra storie” riesce a rapire con il suo racconto un nutrito numero di bambini.  I più grandicelli invece è possibile vederli al parco giochi, impegnati in una serie di iniziative organizzate appositamente per loro. È naturale imbattersi in streghe, scheletri, zombie, ma anche in qualche super eroe che si affaccia un po’ spaesato in questa miriade di creature notturne. La base ha cambiato volto, ovunque, ragnatele, lapidi, pipistrelli e bambini vocianti che si rincorrono fra le attrazioni e i divertimenti. In questa occasione è possibile utilizzare la pompa dei pompieri, salire su una ruspa come su di un mezzo militare. I barbecue protagonisti a loro modo della festa producono a getto continuo hamburger e hot dog per gli affamati avventori sempre in coda. La caccia ai dolcetti intanto prosegue e quando le ceste saranno piene sarà possibile ricorrere a qualche mezzo improvvisato, come i cappelli, per riuscire a recuperare anche una sola caramella. Ma è al calar della luce che arriva il momento più spaventoso, quello giusto per entrare nella casa degli orrori e, anche se ormai qualche capello bianco è spuntato e si incede con spavalderia, una sensazione di inquietudine e tensione ti assalirà comunque, finendo per farti correre qualche immancabile brivido sulla pelle.