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Separazione e divorzio in un rito unico


Con la riforma Cartabia arriva il divorzio super breve. Ecco le novità anche a tutela dei minori

A partire dal prossimo 28 febbraio, si potrà presentare domanda di divorzio anche mentre si stanno svolgendo le pratiche della separazione. Un rito unico rispetto al vigente ‘divorzio breve’ per accelerare del 40% i tempi della giustizia civile. Con l’ entrata in vigore della legge Cartabia in materia di famiglia, il rito unico inizierà con 4 mesi di anticipo rispetto alla data prevista inizialmente del 30 giugno 2023. In un secondo momento, ossia dal 2024, le variazioni toccheranno anche i minori con una nuova sezione del Tribunale della Famiglia.


Il rito unico nella nuova procedura

Secondo la nuova normativa, i procedimenti di separazione inizieranno con un ricorso e non con l’istanza e gli iter burocratici di prassi. Verrà abolita l’udienza presidenziale che prevede la prima comparizione davanti al Presidente e poi al Giudice istruttore. Per il ricorso, i coniugi dovranno presentare i mezzi di prova nel corso della prima udienza e la seguente documentazione: la dichiarazione della situazione economica e patrimoniale: proprietà di immobili e veicoli, quote sociali, estratti conto bancari e finanziari degli ultimi tre anni ed un ‘piano genitoriale’ con le relative attività quotidiane dei figli, della scuola, delle attività extrascolastiche, le vacanze, le visite ai parenti e amici. Su questi dati e a tutela del minore, il giudice potrà procedere indicando una mediazione. L’ udienza di comparizione dovrà essere fissata entro novanta giorni dal deposito del ricorso. La tempistica per il conseguimento del divorzio varia dai 6 mesi o 1 anno.


Le novità e i casi di sanzioni dell’istruttoria



Tra le novità sono previste le sanzioni per il genitore che non rispetta i tempi e le modalità sulla visita del minore o l’affidabilità; la condanna al risarcimento del coniuge che occulta i propri redditi per risparmiare sull’assegno e le eventuali ‘allegazioni di violenza’ nell’ ipotesi di maltrattamento familiare e domestico. La riforma prevede l’ interesse e la centralità del minore che dovrà essere ascoltato ed il suo intervento avverrà in situazioni protette. Inoltre, i genitori dovranno descrivere compiutamente le attività quotidiane che impegnano i minorenni, per consentire al giudice di emettere provvedimenti provvisori sul contributo di mantenimento e sull’affidamento degli stessi.


Quanto ha inciso la pandemia sulla stabilità matrimoniale



Sebbene il 2021 abbia mostrato parametri abbastanza positivi, con un rientro rispetto al 60% di richieste precedenti alla pandemia, il 2022 ha visto un incremento di richieste sia di separazioni che di divorzi: circa il 40%. Tra le cause non solo l’infedeltà coniugale e virtuale, ma anche la convivenza forzata, di casi di violenza domestica con il 70% di aumento delle separazioni giudiziali ed il 30% delle consensuali. Ad accrescere il numero, anche la differenza di vedute nei confronti del vaccino e alla somministrazione anche ai figli ha generato numerose crisi coniugali senza ‘riparo’. Un elevato ammontare di richieste di coniugi che attendono una sentenza del giudice, ma che ritarda a causa di un intasamento di pratiche accumulate nei tribunali.