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“Io tifoso/investitore sto perdendo migliaia di euro in borsa”

Lo tsunami giudiziario e i bilanci in rosso della Juventus colpiscono i risparmiatori 

Giugno 2019: la Juventus allenata da Massimiliano Allegri da diversi giorni è nuovamente campione d’Italia. I bianconeri si sono aggiudicati l’ottavo scudetto consecutivo, sancendo la propria supremazia sul campo. Dietro all’undici di Allegri arriva il Napoli, in quel momento allenato da Carlo Ancelotti.

Mario L., tifosissimo juventino, decide di fare un investimento economico importante, ma lo fa seguendo il suo cuore: acquista le azioni della Juve il cui valore in quel momento si assesta su 1,20 euro.

Il racconto di Mario

“A giugno 2019 ho investito ben 20mila euro di risparmi personali – spiega Mario in esclusiva a Laredazione.net – e, visto il valore di acquisto di quel momento, ho comprato circa 16mila azioni della mia squadra del cuore. Sognavo, come tanti altri tifosi, che avremmo dato l’assalto alla Champions League e con Cristiano Ronaldo in squadra, nella stagione successiva al nostro ottavo scudetto consecutivo, quindi 2019/2020, avremmo finalmente raggiunto il grande obiettivo europeo. Per noi juventini la Champions League è un sogno/ossessione. Proprio ragionando su questo, a giugno 2019, pensai: compro azioni oggi e tra un po’ di mesi, magari tra un anno, con la vittoria della Champions, il titolo sale ulteriormente e, rivendendo le stesse azioni, mi ritrovo un bel gruzzolo di soldi in più in tasca. La Juventus, peraltro, ha sempre vantato di avere i conti in regola e di rappresentare nel mondo un modello aziendale. Purtroppo oggi sappiamo che non è proprio così“.

L’andamento del titolo dal 2019 ad oggi

Soprattutto negli ultimi tempi, per Mario, gli juventini e gli azionisti del titolo del club, le cose sono andate in direzione completamente opposta alle aspettative. 

Come tutti sanno: a febbraio/marzo 2020, con la pandemia da covid, le aziende sportive sono andate in grossa difficoltà e anche la Juventus ha subito un forte contraccolpo. Il titolo azionario ha iniziato a scendere sensibilmente e nel tempo ha radicato il suo valore medio ben al di sotto del prezzo di acquisto con il quale il “tifoso-risparmiatore-investitore” Mario L. aveva comprato le azioni. 

Più di recente le inchieste della Procura di Torino, della Consob e delle autorità sportive hanno messo fortemente in discussione l’attendibilità dei bilanci del club, minandone la credibilità. La Juventus adesso, a livello calcistico come a quello borsistico e aziendale, tutto è tranne che un esempio positivo. 

Il valore dell’investimento si riduce a un quarto

Ad oggi – racconta ancora Mario L. – sono trascorsi oltre tre anni dal mio investimento e non riesco neanche più a seguire l’andamento del titolo in borsa. So solo che sto perdendo un sacco di soldi. Le azioni Juve adesso valgono circa 0,25/0,30 euro e, con lo tsunami giudiziario che sta colpendo la squadra, il futuro è sempre più nero. Tutti sanno che ad essere in discussione sono i bilanci del club, i cui conti, dicono i magistrati, non sono attendibili, se non addirittura alterati. Così le mie aspettative sono ridotte al minimo. Le circa 16mila azioni che ho, se le vendessi, frutterebbero appena 5mila euro. È un dramma economico per me e la mia famiglia. Non oso immaginare come si senta chi ha investito cifre anche maggiori della mia”

Che cos’è il delisting

Mario L. purtroppo non è il solo tifoso ad aver fatto un investimento economico seguendo la sua passione sportiva, credendo che la Juventus che fosse un modello aziendale e per il mercato azionario. Con lui ci sono anche tanti altri risparmiatori, magari neanche tifosi di calcio, che negli anni hanno scelto di investire sulla Juve e su ciò che diceva di rappresentare. Oggi sono in molti ad essere preoccupati e quasi certi di non poter rientrare dell’investimento fatto. Anzi quasi si dà per scontato il dover perdere molti quattrini.

Una delle mie ultime speranze – sottolinea il tifoso/investitore – é che la proprietà decida di cancellare il titolo dal listino della Borsa di Milano, abbandonando il mercato azionario. Si chiama tecnicamente procedura di delisting e si può attuare, ad esempio, se la Exor di Jonh Elkann (società che detiene la maggioranza del capitale Juve) fa un’offerta pubblica di acquisto rivolta a tutti i risparmiatori che hanno azioni del club. Spero che ciò accada e che qualcuno proponga di rastrellare le azioni sul mercato: o al prezzo al quale l’investitore le ha acquistate o, comunque, ad un valore ben più vantaggioso di quello attuale della quotazione in Borsa. Solo così possiamo trovare uno spiraglio di luce ed evitare di perdere migliaia di euro”.