Nel mirino tre gruppi di pusher concorrenti tra loro capitanati da donne. Al centro delle indagini la piazza del quartiere popolare di “Sappusi”.

Una vasta operazione antidroga è stata condotta nella mattinata di ieri dai carabinieri della Compagnia di Marsala coadiuvati dalla squadra Cacciatori di Sicilia, dal nucleo cinofili e dal 12esimo reggimento carabinieri Sicilia ed ha portato allo smantellamento di una larga rete di spaccio operante nelle piazze di Marsala. 

Operazione antidroga a Marsala, 14 indagati

Nel mirino del blitz tre gruppi di pusher concorrenti tra loro capitanati da donne. I carabinieri hanno eseguito 11 misure di custodie cautelari in carcere emesse dal gip di Marsala su richiesta della locale procura della Repubblica. Due persone, invece, sono stati raggiunti dal divieto di dimora nel comune trapanese e un’altra dalla misura dell’obbligo di dimora. 

Le accuse sono di traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, lesioni personali e riciclaggio di denaro. Al centro delle indagini la piazza del quartiere popolare di “Sappusi”, luogo in cui, secondo le dichiarazioni degli inquirenti si sarebbe rifornita una ragazza poi deceduta per overdose nel 2021.

I carabinieri spiegano le modalità di approvvigionamento della droga

Dalle indagini sarebbe emerso che alcuni indagati avrebbero partecipato ad un tentato sequestro di persona al fine di recuperare le insolvenze dovute dall’acquisto di sostante stupefacenti. La droga (crack, cocaina ed eroina) partiva da Palermo e, attraverso gli autobus di linea veniva spedita sino alle abitazioni degli indagati, dove veniva tagliata per la successiva immissione in commercio.  Le case degli spacciatori venivano dotate di sistemi di videosorveglianza abusive che sarebbero servite per controllare un eventuale arrivo delle forze dell’ordine.  

Sequestrati circa 50 mila euro in contanti

Stando a quanto raccontano ancora gli investigatori, a margine delle perquisizioni sono stati sequestrati i proventi dell’attività illecita quantificati nel valore di circa 50 mila euro in contanti. Alcuni acquirenti, inoltre, percettori del reddito di cittadinanza sarebbero stati costretti a consegnare il sussidio in cambio di droga nel caso in cui fossero risultati insolventi. Tra i clienti di uno dei tregruppi di spacciatori, anche un giovane appartenente ad una famiglia della media borghesia, il quale avrebbe acquistato più di 1.300 dosi di stupefacente per un valore di circa 70 mila euro. Non potendo far fronte al debito accumulato con l’acquisto dell’ultima dose, il giovane sarebbe poi stato costretto a cedere la propria autovettura e la moto. 

Il comandante Rosadoni: uno degli indagati sarebbe accusato di omicidio

Uno degli indagati è accusato anche dell’omicidio di un pregiudicato avvenuto lo scorso 26 settembre 2022. Lo stesso indagato, inoltre, durante una sua precedente detenzione nel carcere di Rossano Calabro avrebbe tentato di introdurre sostanza stupefacente nascosta in alcune scatole di cioccolatini. E’ quanto afferma il comandante della Compagnia di Marsale Guido Romano Rosadoni a margine della conferenza stampa, dove sono stati illustrati anche i dettagli su come la fitta rete di spacciatori avrebbe riciclato il denaro: venivano utilizzati dei prestanome, i quali mettevano a disposizione carte prepagate o conti correnti, sui quali veniva fatto confluire il denaro proveniente dalle attività di spaccio e successivamente consegnato in contanti ai pusher. 

Si tratta di un’operazione che è stata possibile grazie ad una vasta e minuziosa attività di investigazione coadiuvata dalle segnalazioni sui social network di alcuni cittadini di Marsala.