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A 30 km in treno, la normalità in Sicilia

La carenza di strade idonee impone viaggi in treno da fine Ottocento. Per percorrere 168 km da Palermo a Catania, si impiegano 5 ore e 8 minuti, esattamente una velocità media di 30 km/h.

In Sicilia oltre l’85% dei trasporti avviene su gomma, a passo di lumaca. Solo il 3% dei trasporti avviene via mare o attraverso le ferrovie. Ciononostante continua l’attesa infinita per opere come il completamento del tratto stradale Palermo-Agrigento. La mancanza di reti infrastrutturali in Sicilia sta creando non pochi problemi ai pendolari e alle imprese locali, mettendo a serio rischio le loro attività. A darne conferma è l’indagine messa in atto da Unioncamere sulla qualità delle infrastrutture realizzata nell’ambito del “progetto infrastrutture” e finanziato dal Fondo di perequazione 2021-2022.

Secondo Unioncamere le province di Agrigento e Ragusa sono le più penalizzate

Stando alla mappa tracciata dall’ente, nel territorio siciliano l’indice Kpi di qualità infrastrutturale è pari all’ 81,2 % inferiore alla media nazionale. Tuttavia, la Sicilia è la quarta regione dopo la Campania con un kpi pari al 107,7 %, la Puglia con un Kpi del 97,2 % e l’Abruzzo (86,7%). Le imprese siciliane, inoltre, sono in affanno anche in termini di fatturato: circa il 38% registra un fatturato fino ai 500 mila euro con trasporti per oltre il 52% all’interno del proprio territorio. Il 24%, invece, vende e trasporta all’interno della propria regione e solo il 3% delle imprese esporta in altre regioni d’Italia. Un’altra fetta pari al 5%, esporta all’estero. 

Trasporto su gomma in Sicilia 

In Sicilia oltre l’85% dei trasporti avviene su gomma e solo il 3% dei trasporti avviene via mare o attraverso le ferrovie. Le imprese locali continuano ad incalzare le autorità competenti affinché possano essere prese le decisioni necessarie per quanto riguarda il miglioramento dell’efficienza della rete viaria e ferroviaria della Sicilia. 

Il tratto Palermo-Agrigento resta ancora un’opera incompiuta

Il tratto stradale Palermo-Agrigento, ad esempio, è un’opera tuttora incompleta. La SS121, infatti, è ancora in corso di ammodernamento e solo lo scorso dicembre è stato aperto al traffico un nuovo tratto di circa 3,3 km. L’intervento completo – finora giunto ad uno stato di avanzamento pari all’88% – prevede l’adeguamento dell’intera rete stradale che collega Palermo e Agrigento per un’estensione di 25 km totali con una circa di 3,75 metri e una banchina da 1,5 metri per ogni senso di marcia.

Tuttavia, risulta essere una delle maggiori priorità segnalate dalle imprese di autotrasporti, oltre all’Alta velocità Palermo-Catania e il tratto Catania-Messina, la velocizzazione dell’autostrada Catania- Siracusa e il collegamento del porto di Palermo con il resto delle reti autostradali. Obiettivo principale è rendere efficienti i servizi offerti dalle aziende operanti nel settore degli autotrasporti.

Palermo-Catania in cinque ore e 8 minuti

Le tratte chiuse e lavori sempre a rilento, causano disagi anche sulla tratta Palermo-Catania. Partendo da Palermo, si può usufruire dell’intercity delle 7:05 per giungere a Messina alle 9:55 per poi imbarcarsi su un treno regionale ed arrivare a Catania alle 12:13 circa. Un viaggio che dura più di cinque ore, non proprio comodo per chi si sposta per lavoro e soprattutto per le aziende che si avvalgono delle linee ferroviarie.

Si lavora sulla realizzazione di 13 nodi logistici interconnessi

Sempre secondo quanto affermato da Unioncamere, urgono interventi affinché vengano migliorate le reti infrastrutturali. L’obiettivo illustrato dal “piano strategico”, infatti, è la realizzazione di 13 nodi logistici interconnessi a servizio dei produttori, operatori e spedizionieri certificati.

A rassicurare è il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani che avrebbe già annunciato un vasto piano di investimenti sulle infrastrutture. “Il vasto piano di investimenti avviato dal ministero dei Trasporti consentirà alla nostra regione di fare un grande salto di qualità negli spostamenti interni. Sono state programmate sia opere stradali sia ferroviarie che, associate al ponte sullo Stretto, permetteranno all’isola di avere la viabilità  finalmente moderna, efficiente e pienamente connessa col resto del Paese e d’Europa”.