Blitz Montagna: condanne definitive per 26 imputati

Toscana, lo sport come un fiore che apre alla vita
4 Marzo 2023
Stop dello stop di auto diesel e benzina
5 Marzo 2023
Toscana, lo sport come un fiore che apre alla vita
4 Marzo 2023
Stop dello stop di auto diesel e benzina
5 Marzo 2023

Blitz Montagna: condanne definitive per 26 imputati

Arrivano le condanne definitive della maxi inchiesta denominata “Montagna” che nel gennaio 2018 ha portato all’arresto di 56 persone, ritenute tra i maggiori esponenti di Cosa Nostra agrigentina. E’ quanto stabilito dalla Corte di Cassazione.

26 condanne definitive nell’ambito dell’inchiesta Montagna

Le condanne sono diventate definitive per Francesco Fragapane (14 anni di reclusione), figlio dello storico bossergastolato del mandamento di Santa Eliasabetta ergastolano, Giuseppe Quaranta (7 anni e 6 mesi), divenuto nel frattempo collaboratore di giustizia, Luciano Giuseppe Spoto (16 anni), Giuseppe Nugara (16 anni), Calogero Limblici condannato definitivamente a 10 anni e 4 mesi, Antonino Vizzì (10 anni e 8 mesi), Vincenzo Cipolla ( 10 anni e 8 mesi di reclusione), Massimo Spoto (11 anni), Raffaele La Rosa ( 10 anni e 8 mesi), Giuseppe Vella (10 anni), Calogero Sedita (8 anni e 8 mesi), Angelo Di Giovanni (8 anni), Luigi Pullara (8 anni), Antonio Licata condannato a 3 anni e 8 mesi, Calogero Quaranta (4 anni e 13giorni), Calogero Maglio (4 anni e 8 mesi), Antonio Domenico Cordaro (10 anni e 50 mila euro di multa), Santo Di Dio (4 anni), Vincenzo Dolce (3 anni), Francesco Maria Drago (1 anno e 8 mesi, oltre al pagamento di 1.000 euro di multa), Alessandro Geraci (3 anni), Vincenzo Pilliterri condannato a 6 anni e 4 mesi e 14 mila euro di multa, Salvatore Puma ( 6 anni e 20 mila euro di multa), Concetto Errigo (4 anni e 4 mila euro di multa) e Calogero Battaglia (4 anni e 4 mila euro di multa). 

La Cassazione annulla le condanne di tre imputati

Dei 26 imputati, tre persone dovranno ripetere il processo che si celebrerà in una sezione diversa dalla Corte d’Appello di Palermo. Si tratta dei fratelli Stefano e Gerlando Valenti di Santa Elisabetta e di Daniele Fragapane, affiliato alla famiglia di Santa Elisabetta, i quali dovranno rispondere di concorso esterno in associazione mafiosa. La Corte di Cassazione, infatti, ha accolto il ricorso degli avvocati Giuseppe Barba, Nino D’Ascola, Raffaele Bonsignore, Giuliano Dominici e Salvini Mondello annullando le condanne a 6 anni di reclusione inflitte in appello. 

Ecco i particolari dell’operazione denominata Montagna

L’inchiesta “Montagna” è nata da delicate indagini svolte dai carabinieri su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia volte a sgominare la riorganizzazione dei mandamenti di Santa Elisabetta, San Biagio Platani, Raffadali, Sant’Angelo Muxaro e altre zone dell’entroterra agrigentino. E’ stato proprio Francesco Fragapane, secondo la pubblica accusa a rimettere in piedi il cosiddetto mandamento della montagna con la collaborazione del favarese Giuseppe Quaranta che dopo il suo arresto è stato determinante per una svolta alle indagini grazie alle sue rivelazioni su segreti, metodi e attività  di Cosa Nostra. Tra le attività controllate dai clan, anche la gestione degli appalti pubblici e le richieste di pizzo sulle cooperative che gestiscono i centri d’accoglienza per i migranti.