geopolitica

19 Ottobre 2021

Afghanistan e risorse minerarie. Il forziere maledetto che piace alla Cina

Nella prima puntata della nostra inchiesta dedicata ai giacimenti minerari dell’Afghanistan, ne abbiamo analizzato le dinamiche economiche, dopo aver provato a scattare una fotografia del tesoro, nascosto nel sottosuolo del Paese. Ci eravamo lasciati con la profezia dell’ultimo Presidente afghano, Asfhar Gahni, il quale aveva parlato di “maledizione delle risorse”. Dopo aver letto la prima parte dell’inchiesta, probabilmente verrebbe da chiedersi, come mai gli Stati Uniti, dopo vent’anni di stanziamento fra i confini afghani, con migliaia di vittime e almeno due mila miliardi di dollari investiti, lo abbiano abbandonato così in fretta e furia, soprattutto in un momento storico di importante carenza di materia prime
3 Novembre 2021

Intel, la partita dei semiconduttori si può giocare in Italia

Trasformare l’Italia, sempre più, in una gigafactory e renderla una protagonista imprescindibile del percorso di autonomia digitale europea, può diventare un’ambizione percorribile e concreta. Stando a delle indiscrezioni di stampa dell’agenzia Reuters, il Governo italiano avrebbe avviato una intensa trattativa con il colosso tecnologico americano Intel, per far rientrare il nostro Paese nel maxi-investimento della società in programma per l’Europa
4 Novembre 2021

Prezzi di benzina e gas alle stelle, un crocevia di battaglie geopolitiche

Siamo ormai rassegnati da diverse settimane, a vedere sugli schermi luminosi dei distributori di carburante prezzi che lievitano, di giorno in giorno. Prezzi che hanno sfondato la soglia del 1,8 euro/litro per la benzina e che viaggiano stabilmente oltre 1,65 euro/litro per il diesel. Livelli di prezzo che non si vedevano così dal 2014 e non si salvano neppure il Gpl e il metano, anzi è proprio il gas naturale ad aver registrato l’incremento più evidente e brusco, raddoppiando il proprio costo in pochi mesi
30 Aprile 2022

La Russia e compagni. Il nuovo scacchiere mondiale

Nell’analizzare l’invasione di Putin nel territorio ucraino, ci siamo abituati (e forse convinti) a ricercare le sue cause espressamente nel passato, andando a sfociare, talvolta, persino in conclusioni giustificazioniste e negazioniste