In questo periodo in cui l’emergenza sanitaria sta pian piano scemando, dando la speranza che le attività performative riprenderanno, è opportuno comprendere ciò che nei due anni trascorsi è successo, perché le perdite sono state talmente ingenti che anche la più proficua ripresa economica non è in grado, attualmente, di risollevare un intero comparto di professionisti, produttori, maestranze ed artisti